Violenza / Il fatto

Trento, due turisti soccorrono una donna picchiata per strada in via San Severino

Attivato il Codice rosso: la donna in ospedale, in carcere il marito. La moglie ha denunciato tutto e ha raccontato alla polizia locale di essere da tempo vittima di maltrattamenti da parte del'uomo, dal quale intendeva separarsi

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TRENTO. Gli agenti della squadra sicurezza urbana hanno rintracciato l’uomo e, avvalendosi della “flagranza differita”, l’hanno arrestato vista la possibilità di reiterazione delle violenze.

Con il supporto psicologico previsto nei casi di violenza di genere, la moglie ha raccontato di essere da tempo vittima di maltrattamenti e ha presentato denuncia.

"Nella tarda mattinata di ieri, giovedì 3 ottobre, lungo la Via Sanseverino - spiega il Comune in un comunicato stampa - una coppia di turisti francesi ha notato una giovane donna che veniva picchiata violentemente da un uomo.

Quest’ultimo, all’avvicinarsi della coppia, si è immediatamente allontanato dandosi alla fuga. I testimoni della violenza hanno quindi soccorso la ragazza e l’hanno accompagnata agli uffici della polizia locale di Trento-Monte Bondone. Raccolte le prime informazioni e le testimonianze, gli agenti hanno attivato le procedure del cosiddetto Codice rosso a tutela delle vittime di violenza familiare.

La situazione della donna era già nota alla Squadra Sicurezza Urbana della Polizia Locale di Trento che, nel corso dei frequenti controlli nelle zone sensibili del centro cittadino, aveva già notato gli atteggiamenti aggressivi del marito nei confronti della moglie, informando l’autorità giudiziaria su quanto stava accadendo.

La donna, che nel frattempo è stata accompagnata al pronto soccorso per le necessarie cure, ha riferito infatti di essere stata oggetto di ripetute violenze e minacce da parte del coniuge da quando pochi mesi fa sono giunti in Italia in cerca di occupazione.

Ha raccontato inoltre di essere stata vittima di un tentativo di violenza sessuale da parte del marito, dal quale voleva separarsi.

Grazie anche al supporto psicologico previsto nei casi di violenza di genere ha quindi deciso di denunciare il marito. In sinergia e con il coordinamento del Pubblico Ministero ed alla luce dei riscontri investigativi, temendo che la denuncia potesse portare il marito ad atti ancora più violenti e con esiti tragici, gli agenti della squadra sicurezza urbana si sono messi alla ricerca del marito che è stato ben presto trovato all’interno della stazione ferroviaria. Avvalendosi della cosiddetta flagranza differita, l’uomo è stato tratto in arresto in considerazione della pericolosità sociale dei reati commessi e soprattutto del pericolo di un inasprimento delle condotte violente.

Regolare sul territorio nazionale anche se privo di documenti, l’uomo è stato trattenuto nella cella di sicurezza del comando di polizia locale, dove è stato identificato, per poi essere messo a disposizione dell’autorità giudiziaria.

In ragione della gravità dell’accaduto e della possibilità di reiterazione delle violenze nei confronti della donna, il pubblico ministero ha disposto l’immediata traduzione in carcere del soggetto, in attesa della convalida dell’arresto", conclude la nota del Comune.

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