Europa / Tragedia

Sale a dieci morti il bilancio del pauroso rogo di due torri a Valencia

Intanto è giallo sul poliuretano utilizzato come isolante delle facciate degli edifici residenziali distrutti dalle fiamme. I testimoni:"I vigili del fuoco sono stati incredibili, hanno rischiato di morire per salvarci"

MADRID. È salito a dieci morti il bilancio del rogo in due edifici di Valencia. "Dopo una prima ispezione della scientifica, con i vigili del fuoco e i tecnici delle emergenze, sono stati recuperati dieci corpi". Lo ha annunciato dal centro di coordinamento delle emergenze di Valencia la prefetta Pilar Bernabé.

Intanto è giallo sul poliuretano utilizzato come isolante delle facciate delle due torri residenziali distrutte del devastante incendio.

"Non possiamo concludere a priori che sia stato il poliuretano a favorire la diffusione immediata e la voracità delle fiamme, perché questo materiale non era previsto nel progetto di costruzione. Che prevedeva, invece, l'impiego come isolante di lana di roccia, che è un materiale ignifugo e non combustibile". Ad affermarlo è Vicente Terol, il presidente dell'Ordine ufficiale di Architettura Tecnica di Valencia (Coat), che ha la documentazione e il rapporto tecnico del grattacielo di 14 piani, inclusa la certificazione finale dei lavori edili effettuali. Terol, in dichiarazioni a La Vanguardia, ha invitato quindi alla "prudenza". "Non possiamo determinare ancora le cause per cui il fuoco è stato tanto vorace sulla facciate dell'edificio", ha detto. Fra quelle che ipotizza, la prima è che fra il progetto edilizio approvato e consegnato all'Ordine Ufficiale di Architettura tecnica di Valencia e i lavori eseguiti non si sia rispettato l'utilizzo dei materiali segnalati.

"Bisogna lasciare da parte le speculazioni non documentate", ha rilevato Vicente Terol. "L'inchiesta determinerà le cause e sarà quello il momento di studiare azioni o anche cambi di normativa perché non torni più a prodursi una tragedia come questa", ha concluso.

"I vigili del fuoco sono stati incredibili, hanno rischiato di morire per salvarci". Sara e Amar una giovanissima coppia di inquilini della torre di 14 piani distrutta dall'incendio a Valencia, ancora non riescono a credere di essere usciti vivi dall'inferno di fiamme in cui sono rimasti ieri due ore intrappolati sul balcone della loro casa. Sara è portoghese, Amar belga: sono 'nomadi digitali' che avevano affittato poco più di un anno fa una casa nel condominio di lusso del quartiere del Campanar.

"Per i nostri lavori potremmo vivere in qualunque città del mondo, ma abbiamo scelto Valencia per la sua qualità di vita. Non immaginavamo che potesse accadere una tragedia del genere", confessa Sara, con gli occhi gonfi di lacrime alla Tv valenziana. "Ma siamo vivi, è questo è l'importante", le fa eco Amar. "E dobbiamo la vita ai vigili del fuoco che hanno rischiato di morire per salvarci, sono stati impeccabili".

Per due ore i due ventenni sono rimasti intrappolati fra due muri di fuoco sul balcone: da una verticale quello che si era sviluppato all'interno delle scale, e l'altro dall'esterno, dove il vento sferzante alimentava le fiamme, mentre si sganciavano pannelli di alluminio arroventati dalle facciate. La scala dei vigili non arrivava all'altezza del balcone, perché potessero entrare nella cesta ed essere calati giù.

"I vigili hanno tenuto tutto il tempo i getti d'acqua sul balcone superiore e inferiore e le fiamme che ci circondavano, mentre volavano pezzi incandescenti dalle pareti. Sono stati incredibili. Non hanno mollato un momento fino a quando non sono riusciti a metterci in salvo", assicurano i due sopravvissuti alla tragedia.

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