Autonomia: Todde, è un attentato alla specialità della Sardegna

Governatrice furiosa, 'stiamo valutando provvedimenti'

CAGLIARI

(ANSA) - CAGLIARI, 19 GIU - "L'autonomia differenziata è una vergogna, credo che leda le prerogative della Sardegna, che vengono annacquate, è un attentato soprattutto alla nostra specialità, non saremo più soltanto un'Isola, ma saremo più poveri e dovremo competere con tutte le altre regioni per un contenitore che è il bilancio pubblico, che non si moltiplica come vorrebbe qualcuno, ma che ha dei soldi ben definiti e stanziati". All''indomani dell'approvazione della legge sull'autonomia differenziata, la presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde è furiosa e a margine della seduta di giunta, rispondendo ai giornalisti, annuncia provvedimenti: "Ci raccorderemo con le altre regioni del Sud per valutare le iniziative, ma non escludo di prendere altri provvedimenti come Regione a Statuto autonomo - spiega la governtrice -. È importante uscire dalla logica del manifestare e basta: adesso è il tempo di atti concreti. Stiamo valutando con il segretario generale e con l'avvocatura regionale e ci riserveremo tutti gli strumenti possibili, in tutte le sedi possibili, per cercare di osteggiare questo tipo di soluzione". Per la presidente sarda non si può discutere di materie e competenze "indipendentemente dalle risorse finanziarie delle regioni, è un meccanismo che premia esclusivamente le regioni più ricche, anche perché mi sembra che il ministro Calderoli quando si tratta di parlare di risorse finanziarie è un po' reticente", aggiunge. "Non parla mai (il ministro, ndr) di come viene coperta l'autonomia differenziata e di come viene data la possibilità alle regioni di poter esercitare le proprie prerogative - chiarisce -. In Sardegna abbiamo un gap infrastrutturale, un gap legato all'istruzione, un gap sanitario che dobbiamo ricoprire e adesso abbiamo anche l'ulteriore problema di dover competere con regioni che negli anni sono diventate, grazie anche ai nostri contributi, alle tasse di tutti i cittadini italiani, più ricche di noi". (ANSA).

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