Quattro fungaioli precipitano e perdono la vita: le tragedie in Emilia e in Abruzzo
In un canalone impervio nella zona di Ottone (Piacenza) trovato questa mattina, domenica, il corpo di una donna di 69 anni dispersa da ieri. In provincia di Teramo sono morti due anziani, entrambi scivolati in dirupi nella zona dei Monti della Laga: le salme recuperate oggi. Due giorni fa il ritrovamento di un altro anziano senza vita sull'Appennino emiliano
TRENTO. Tre fungaioli morti in 24 ore, in Abruzzo e in Emilia Romagna. Questa mattina è stato individuato e recuperato dell'elicottero dei vigili del fuoco il corpo di una persona in un canalone impervio nella zona di Ottone (Piacenza) dove erano in corso le ricerche (nella foto) per una fungaiola dispersa da ieri.
La Procura ha autorizzato la rimozione della salma e due squadre del Soccorso alpino, stazione monte Alfeo, sono sul luogo per mettere in sicurezza la zona per la rimozione del corpo in attesa della constatazione del decesso da parte del medico.
La donna di 69 anni era residente in Portogallo ma originaria di Zavattarello (Pavia).
Sempre in mattinata il Soccorso alpino abruzzese ha recuperato la salma di un fungaiolo di 82 anni deceduto nella zona del Ceppo sui Monti della Laga in provincia di Teramo.
In Abruzzo sono due le persone decedute in poche ore mentre cercavano funghi sui Monti della Laga: all'82enne di Corropoli (Teramo) deceduto stamattina al Ceppo si aggiunge un 85enne di Tortoreto (Teramo) che è caduto in un dirupo nel territorio di Valle Castellana.
Quest'ultimo è scivolato ed è morto successivamente per i traumi riportati. Gli incidenti dei due anziani sono avvenuti davanti ad altri cercatori che hanno assistito inermi alle tragedie. Entrambe le salme sono state restituite alle famiglie.
Alle tre vittime si aggiunge due giorni fa il ritrovamento del cadavere di un altro anziano fungaiolo bolognese fra Madonna dell'Acero e il Cavone, nella zona del Rio Ri, sull'Appennino bolognese.
Il cambio climatico e le piogge di questi giorni ha spinto molti appassionati tra i boschi di mezza montagna alla ricerca di porcini e ovuli: secondo gli esperti sono centinaia nel solo Abruzzo gli amanti che hanno approfittato del fine settimana per riempire le gerle.
Ma insieme all'umidità del sottobosco ecco le insidie proprio del bagnato nei sentieri più nascosti che in certi frangenti si è rivelato fatale.