Riva e i visionari di Metropolis

di Vittorio Colombo

C’è un pezzo di Riva, nella parte est della città, quella segnata dalle intersezioni tra viale Rovereto, via Pascoli e viale Dante per intendersi, che è un enigma.

Premesso che ciascuno è libero di fare e costruire quello che gli pare purché  abbia tutte le autorizzazioni necessarie, osservando le costruzioni in corso d’opera, i cantieri aperti e le voragini nel terreno, considerando i progetti già autorizzati di opere  che verranno realizzate in un futuro non lontano, ebbene… qualcuno, come accade al sottoscritto, può essere colto da vertigine. E da un senso di inquietudine.

Poi cerca conforto dicendosi: ma sei proprio ma fidente, non ritieni, forse, che urbanisti eccelsi ed amministratori votati al bene della città non abbiamo  operato con saggezza e preveggenza? E allora, dico sempre affidandomi ai responsabili del nostro futuro, cerchiamo di immaginare questa parte di Riva con il serpentone di case di via Pascoli, già ben strutturato, lungo un centinaio di metri, destinato, corre voce ad ospitare anche un supermercato, poi vai in viale Dante e ti imbattiti nell’enorme cantiere dell’ex Agraria, con le ruspe che scavano titaniche fondamenta: qui il supermercato è sicuro, più innumerevoli negozi ed appartamenti, poi torni sui tuoi passi cercando un po’ di verde e di cielo e, di fronte alla lottizzazione di via Pascoli respiri ammirando l’area ex Cattoi.

Ma l’area ha già il proprio destino segnato: lottizzazione con appartamenti e negozi.

Siccome sei un malfidente visionario ti si para davanti l’immagine di quella che sarà, tra qualche anno la zona: costruzioni e lottizzazioni daranno casa perlomeno a 200 famiglie, cioè ad almeno 600 persone. Se ogni famiglia ha due macchine, si affanneranno in poche decine di metri, 400 macchine, più moto, motorini vari e biciclette. Poi arriveranno le macchine dei clienti dei supermercati.

Ma dove diavolo metteranno tutta questa gente? E dove metteranno le auto? E come sarà possibile passare da viale Dante, già oggi (d’estate) alla paralisi. E come sarà possibile l’accesso al  Liceo Maffei che sarà ampliato fino a far scomparire l’attuale arteria sfogo di via S. Anna. E come sarà la vita degli studenti a un tiro di libro da un supermercato, e da un via vai di macchine. E le 600 persone delle quali si parlava che tipo di servizi avranno, per i bambini, per gli anziani?

Di sicuro questo scenario è inutilmente allarmante; di sicuro ci sono buone risposte a tutti i quesiti posti, di sicuro ci sono garanzie e rassicurazioni, di sicuro chi di dovere i conti li ha fatti. Di sicuro è tutto sotto controllo: possiamo stare tranquilli… Almeno così ci dicono. Ma perché quando passo da quelle parti mi vengono in mente le immagini dell’antico film Metropolis, con le case alveare e le strade costruite a mezz’aria per accatastare uomini e macchine…? Sarà perché sono un malfidente visionario, ed allora se mi prende un po’ di inquietudine, mi sta bene. Proprio bene!Così imparo.

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