Il book anonimo degli invisibili

di Paolo Ghezzi - NO

In Facebook et similia non ci sono, fanno parte della generazione pre-internautica.
Non sono mai andati sul giornale, né per un furto né per una promozione.
Non fanno parte, incredibile ma vero, di alcuna associazione.
Non di un coro, di una banda, di un club.
Non sono mai andati a una cena di coscritti con la foto ricordo.
Quando sono andati in pensione, non gli hanno fatto la festa d'addio.
Niente onorificenze, benemerenze, auguri a sorpresa pubblicati dai nipoti sui quotidiani, il giorno del compleanno.
Sonoormai una minoranza, ma queste persone anziane hanno attraversato lavita senza mai inciampare nel circuito della notorietà, dellarilevanza, del minuto di gloria che ognuno si prende.
Hanno telefonini con i numeri grandi, per non sbagliare, ma non hanno mai mandato un messaggino e non sanno che cos'è un mms.
Non sono mai finiti in video su You Tube, e quando i nipoti gliene parlano, non capiscono un tubo.
Perfino quando sono andati al creatore, il loro necrologio, se c'era,era senza foto, perché i nipoti hanno scoperto che l'ultima decente deinonni risaliva al giorno delle nozze, in bianco e nero davanti a unachiesa dai contorni ormai sfumati, sarà stata quella del paese.
Sono la disperazione dei cronisti di nera, perché se questi anzianifiniscono sotto un tram, non è facile trovare la foto, come succede coni ragazzi di oggi - scusate il cinismo, ma è così - che li trovi invagonate di foto su mille siti internet, e in più ci trovi i gusti e lemorose e la squadra del cuore e l'ultima gita fatta al mare. E la marcadi birra preferita.
No, questi sono invisibili, solo il Comune custodisce all'ufficioanagrafe i loro volti anonimi, su una scheda con i dati e gliindirizzi. Esistevano, ci sarà perfino un atto di morte a comprovarlo.
Liabbiamo incontrati chissà quante volte sulle strade, li abbiamo avutigomito a gomito sui tram, li abbiamo visto chiudere finestre e aprireportoni, comprare arance e stare in fila per le analisi del sangue.
Ma non hanno mai scritto al giornale, mai firmato una protesta, mai dato modo al mondo di parlare di loro.
Sono passati, silenziosi e indistinti, attraverso le nostre vite.
Non rimarrà un video a farli virtualmente rivivere. Non resterà neanche una foto dispersa tra miliardi di pixel.
Hanno vissuto, sofferto e amato. Qualcuno li ricorda di sicuro. Sono esistiti di sicuro.
Ma non hanno lasciato tracce mediatiche della loro esistenza.
Edunque oggi, esattamente come miliardi di poveri del sud della terra,loro sono, quassù in Occidente, la minoranza anonima della societàsovra-esposta, sono quasi una sètta, un'anomalia, una distrazione.
Sono gli invisibili.

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