Matrimonio tra Riva e ArcoSia referendum popolare 

di Vittorio Colombo

 
Riva-Arco, il confronto è tutt’altro che “bruciato” ed esaurito. Non a caso questo blog si presenta all'insegna di Rivarcoland. E quello del rapporto (ognuno per la propria strada o unione) tra le due comunità il tema è il problema che terrà banco nel prossimo futuro.

La prospettiva di una città unica di 35 mila abitanti è reale. La Busa, vista dall'alto, è una sorta di catino che va caparbiamente riempiendosi di cemento.

Il cemento aumenta, ma la diatriba Rivarcoland ripropone dibattiti destinati all’eternità. Se ne parla, da tempo immemorabile, ci si accalora, si gettano ramoscelli d'olivo o fasci di ortiche. Poi arriva la pausa “di riflessione”, fino al rilancio di quello che in fondo è un colorito, e per molti aspetti, godurioso tormentone che, purtroppo, rischia di essere fine a se stesso.

Forse è il momento di fare un passo in avanti. Tra un paio di mesi si terranno le elezioni amministrative.

La Valle di Ledro, abbattendo i sei campanili, con il Comune unico di Ledro ha dato un grande esempio. Al Comune unico, impara l'arte e mettila da parte, ci si è arrivati passando per il referendum popolare. Non è, sia chiaro, che il referendum sia la carta decisiva, ma...

Visto che siamo in campagna elettorale e tra poco i candidati sindaci presenteranno i loro programmi, visto che in questo periodo magico si può chiedere tutto e di tutto per quel clima di benevola disponibilità che porta a fare (e richiedere) voti, che ne dite se venisse suggerito ai candidati a sindaco delle due città di inserire nei loro buoni propositi anche il seguente: “mi impegno, nei prossimi cinque anni, a fare un referendum popolare, per chiedere: caro cittadino, che ne dici di fare il Comune unico di Riva e Arco, o di Arco e Riva, di Rivarcoland o di  Arcorivaland?”

Sarebbe bello poter verificare, a suon di voti, che cosa ne pensa la gente. Se non altro si avrebbe un quadro reale del grado di maturazione di un'idea o del grado di resistenza delle antiche barricate municipali.

Sarebbe bello, anche perché il confronto tra favorevoli e contrari in chiave elettorale, farebbe costume, storia, tra sacralità e carnevale, tra “tutto in vacca” e buon senso civico. Insomma sarebbe bello contare e cantare. Poi, per il resto, (ciao rivanodoc, contraccambio gli auguri che estendo in ugual misura a rivani, arcensi e creature tutte del pianeta) chi vivrà, vedrà...   

comments powered by Disqus