«Discontinuità», Mosanere l'ombra pesante di Molinari
Che significa dire che Mosaner è candidato sindaco del centro sinistra, purché sia assicurata la “discontinuità”? Sembra che questo sia stato uno dei punti chiave che, una volta risolto, ha dato il via libera all’accordo di centrosinistra sul nome di Mosaner.
Ma, se questo è vero, forse sulla questione andrebbe fatta un po’ di chiarezza. A beneficio dei molti cittadini che, assistono alle rappresentazioni, e dicono “boh”.
Prima lettura: discontinuità significa cambiamento di rotta. Se è così il centro sinistra dà un giudizio negativo di questi ultimi anni di amministrazione Molinari? Se è così il giudizio negativo finisce però per coinvolgere lo stesso Mosaner che, come vicesindaco, è stato perlomeno corresponsabile delle scelte amministrative…
Se invece, come appare più probabile, si teme che Molinari possa continuare a reggere, da senatore e da capo-ombra, le sorti di Riva, andrebbe detto chiaramente. Andrebbe detto agli elettori: Molinari, con la sua forte personalità, ha segnato un’epoca, ma il nuovo sindaco non sarà, quando e se sarà eletto, il megafono, di un Molinari dipinto da qualcuno come un potenziale, burattinaio.
Insomma se Mosaner ha i numeri deve avere piena autonomia ed autorevolezza, non deve avere né padrini, ne suggeritori.
A parte il fatto che Molinari, da senatore e con il suo vissuto, può contare su una schiera di fedelissimi che, in ogni caso, ci saranno, eccome, nel nuovo consiglio e, se andrà in quel certo modo, nella nuova giunta.
Sembra pertanto che l’Upt, il segretario Tanas e il nume Dellai, e altri ancora, tutto questo temano. E allora, al di là delle dichiarazioni formali, quali saranno gli scenari, gli equilibri di potere, dopo le elezioni quando si andrà ad amministrare la città?
E allora “discontinuità”, è rottura con il modo di governare che si è seguito fino ad oggi, o è un invito rivolto a Mosaner a dimostrare di non essere… le espressione sono molte, una “testa di ponte”, un “uomo di paglia, “un utile id…”, ma un sindaco davvero padrone del proprio futuro, autonomo, consapevole, maturo, convincente, autorevole, con le dovute contropalle, e in conseguenza di tutto ciò responsabile con la sua faccia e le sue idee, delle scelte che attendono Riva nei prossimi anni (sempre ammesso, naturalmente, che vittoria ci sia).