Quante delle centinaia di persone che martedì primo novembre hanno gremito l’auditorium di Palazzo dei Panni ad Arco, possono dirsi "buone"? E ancora: "io sono una persona buona?". Ciascuno dei presenti all’incontro con Agnes Heller, all’apparenza donna minuta ma gigantesca nella personalità e nel pensiero, una delle più importanti filosofe viventi, si è posto queste domande, perché il tema dell’incontro era: "la bellezza della persona buona".
E l’incontro, segnato da un silenzio che era raccoglimento, è sembrato assumere i tratti di una seduta psicoanalitica collettiva. Oppure di una confessione laica comunitaria. fatta tutti assieme, ma con ciascuno, alla fine, chiamato a fare i conti con la propria coscienza.
Importante ed intenso è risultato l’appuntamento organizzato nell’ambito della "Biblioteca per la Pace" dalla biblioteca civica e dall’assessorato alla cultura. La comunità di Arco ha risposto con una partecipazione straordinaria, tanto che c’è chi non è riuscito ad entrare nella sala. La precarietà dei nostri tempi sollecita testimonianze che sappiano aprire orizzonti di pensiero e di responsabilità, proprio come quella proposta da Agnes Heller, "allieva del grande György Lukács, teorica dei bisogni radicali e della rivoluzione della vita quotidiana, pensatrice di straordinaria lucidità che dal solco dell'interpretazione lukacsiana del pensiero di Marx, fondato sul nesso tra bisogni e valori, è giunta a concepire tre grandi progetti: una filosofia della storia, una teoria dei sentimenti, una teoria della morale".
La Heller trasmette passione, impegno civile e responsabilità morale. E’, nello stesso tempo, studiosa e combattente. La sua forza è nel pensiero ma anche in una forza straordinaria conquistata lottando, lei ungherese ebrea, reduce da Auschwitz, una vita costellata da epurazioni, da persecuzioni, una vita "contro" per coerenza. Contro soprusi, totalitarismi ed oggi testimone della deriva odierna dell’Ungheria.
Agnes Heller è una filosofa da barricate della vita, e, forse, è per questo che il suo pensiero colpisce. E le domande fondamentali? "La persona buona - dice ed ha detto Agnes nella terapia di gruppo praticata l’altra sera ad Arco, - è quella che dovendo scegliere se fare il male o subirlo, sceglie di subirlo. Non è una condizione scontata, si può sbagliare il centro del bersaglio, ma poi il tiro va aggiustato. La persona buona è bellezza, perché la bontà è splendore. Si dice infatti: una bella azione, una bella persona. E la provocatrice Agnes Heller, nella serata arcense, ha chiamato ciascuno, nel giorno dei Santi, a valutare il proprio grado di bontà, bellezza. Ed anche, perché no? di santità.