Se l'isola è pedonale solo i turisti dormono beati?
L’ipotesi di chiusura al traffico per rendere “pedonale” un tratto di viale Rovereto, prospettata dal sindaco nel corso di una seduta del consiglio comunale di Riva,
ha sollevato preoccupazione nella comunità del Brione e di S. Alessandro per le conseguenze che l’eventuale attuazione del provvedimento avrebbero per la qualità della vita della comunità stessa. Si sostiene, in buona sostanza, che si vorrebbe garantire il sonno dei turisti negli alberghi, scaricando rumori, traffico e disagi, sui residenti delle frazioni.
Le associazioni Pro S. Alessandro, il Circolo Mazzolari che ha come riferimento la parrocchia, e il Comitato Brione, hanno frattanto chiesto che tale proposta sia abbandonata per i motivi che le stesse associazioni hanno così evidenziato: “L’eventuale chiusura del tratto di viale Rovereto compreso tra l’uscita della galleria di porto S. Nicolò e intersezione con via Padova, dalle 20 di sera alle 6 di mattina, avrebbe come conseguenza immediata l’immissione massiccia di rilevanti flussi di traffico nell’entroterra, ossia dal porto S. Nicolò il traffico verrebbe deviato all’interno del territorio, nella zona di Brione.
Il traffico deviato andrebbe così ad interessare via S. Alessandro, quindi via Filanda (proprio davanti alla chiesa) per poi essere convogliato su via Padova che sarebbe presa d’assalto: oltre al traffico normale da Arco e S. Alessandro, via Padova, dovrebbe sopportare anche tutto il flusso di veicoli, compresi pullman e mezzi pesanti, proveniente da Torbole.
Da questo quadro emerge l’assurdità della ipotesi prospetta in consiglio comunale. Anzitutto non si capisce perché la pedonalizzazione dovrebbe interessare solo un centinaio di metri di viale Rovereto; se il modello è quello dei grandi centri turistici si dovrebbe infatti pensare di chiudere al traffico l’intero viale Rovereto, e dunque fino a largo Benscheim (Posta).
Non ha senso sbarrare ai veicoli poche decine di metri con la conseguenza di cambiare radicalmente la vita della comunità del Brione e di S. Alessandro che sarebbe chiamata a sopportare un traffico da arteria metropolitana. Tutto questo a fronte del fatto che le caratteristiche delle strade che sarebbero interessate sono tali da non poter essere gravate da un simile aumento di flussi.
Si creerebbero inoltre disagi non solo ai residenti in fatto di rumori per tutta la notte e di pericoli, ma anche agli stessi automobilisti che sarebbero costretti a fare un giro inutile, in mezzo alle case, percorrendo strade inadeguate, per poi ritrovarsi in coda in via Padova, via che sarebbe in tal destinata a diventare la strada più trafficata dell’Alto Garda (si tenga conto della rilevante circolazione che d’estate di registra di sera e di notte).
Non crediamo - concludono le tre associazioni, - che gli obiettivi della amministrazione comunale siano quelli di creare disagi alla popolazione residente. Per questo ci auguriamo che quella prospettata in consiglio sia stata solo una remota eventualità, già abbandonata a fronte delle considerazioni che riteniamo di avere espresso”.
Fin qui le associazioni: d’obbligo la domanda: quali interessi devono prevalere, e, in buona sostanza, chi ha ragione?