Aprite le menti,  non solo gli smartphone

di Leonardo Pontalti

In questi giorni sono successe cose che non c'entrano nulla tra loro, ma che mi hanno fatto pensare. A quanto fanno a pugni oggi la velocità, la freschezza subito deperibile del "digitale" e l'immobilismo, immarcescibile, "mentale".


Ieri sera, 28 febbraio, a 45 giorni di distanza dai fatti del Giglio, National Geografic Channel ha mandato in onda un documentario sul naufragio della nave Costa. A parte il fatto che anche la realtà si è dimostrata 2.0 non perdendo tempo e andando a regalarci un altro mezzo disastro tra il Madagascar e le Seichelles, gli autori di Fox Italia (produttrice del documentario), nel giro di una manciata di giorni ha raccolto testimonianze, fatto incetta di documenti e messo insieme un'ora di programma. Quasi tutto basato su filmati di smartphone e cellulari dei passeggeri. Stupefacente, no? Ma forse, normale, nell'era del digitale.


Bene, sempre ieri, 28 febbraio, il primo Ministro del Governo tibetano in esilio Lobsang Sangay era a Trento, alla facoltà di Giurisprudenza, a spiegare che "dobbiamo usare la speranza e la libertà per sconfiggere la paura". Peccato che a sentire queste belle parole pare ci siano riusciti solo i presenti, perché chi avesse tentato di collegarsi via web tramite il sito dell'Ateneo, non avrebbe potuto ascoltare la videoconferenza. Pare per non pregiudicare un futuro progetto di gemellaggio dell'Università trentina con quella cinese di Zhejiang, ha spiegato il professor Roberto Toniatti, che parla di oscurantismo.


Vabbé, qui almeno c'è un motivo. Ma sempre ieri, 28 febbraio 2012, a Mezzolombardo tre illustri rappresentanti della locale parrocchia nel comitati di gestione del teatro, che è a disposizione della comunità ma è di proprietà della parrocchia, hanno posto il loro veto su una conferenza di Margherita Hack il prossimo 6 aprile. Perché le tematiche che saranno affrontate andrebbero, secondo i tre, "contro il regolamento". Che parla chiaro: " Il Comune si impegna a non consentire lo svolgimento di manifestazioni che possano recare offesa ai valori religiosi e alla dottrina cattolica...".


A parte che ci sarebbe da chiedersi se forse la più grande "offesa ai valori religiosi e alla dottrina cattolica" non la rechi proprio chi voglia censurare gli altri, come anche chi invoca i family day e prepara il lettone, o paragona baci saffici a urinate en plein air... A parte questo, passare dagli smartphone dei naufraghi, dalla condivisione - digitale - immediata, alla chiusura - mentale - continuata, fa un po' impressione.

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