Figli e il numero ideale

«Non c’è un numero ideale di figli, nessuno può permettersi di dire quanti figli una donna debba fare. Quello che io dico sempre è che il regalo più bello che un genitore può fare al proprio figlio è un fratellino o una sorellina»

di Patrizia Todesco

«Non c’è un numero ideale di figli, nessuno può permettersi di dire quanti figli una donna debba fare. Quello che io dico sempre è che il regalo più bello che un genitore può fare al proprio figlio è un fratellino o una sorellina». Così la psicologa Silvia Vegetti Finzi, autrice di numerosi libri di psicologia infantile che ho sentito in questi giorni per un’intervista. Io il regalo di avere un fratello o una sorella non l’ho avuto. Vicessitudini della vita, e quell’essere figlia unica (ruolo che ho sempre odiato) mi ha sempre portato a dire che, quando sarebbe giunto il momento di avere dei figli e se questi fossero arrivati, sarebbero stati almeno due. E non mi sono limitata a questo: lo sa bene qualche mia amica quanto ho insistito perché non si fermasse a uno. Credo che i figli unici abbiano qualche vantaggio, ma molti svantaggi.


E se questa certezza mi ha accompagnato per 40 anni della mia vita, poche settimane fa è arrivata la doccia fredda. Il 45% degli adulti, ha scritto il Wall Street Journal, ha un rapporto di rivalità o distanza con un fratello. Ops, il mio ruolo, dunque, non è finito. Non basta mettere al mondo almeno due figli, ma bisogna anche gettare le basi affinché vadano d’accordo. Sì perchè spesso i litigi dei fratelli adulti si basano sui risentimenti maturati quando erano piccoli: «Sei sempre stato il preferito di mamma»; «mamma e papà sono sempre a casa tua ma da me non hanno mai messo piede»; «non mi hai mai chiamato». Il compito quindi si fa arduo. Niente preferenze, intervenire ma non troppo, lasciar loro gestire le rivalità senza che però rimangano innescate e irrisolte. Alla fine nessuna garanzia. Che sia il caso di farne almeno tre di figli?

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