Schützen a Folgaria, i Nuvola in Emilia
Ci sono tanti modi per leggere quei 140 mila euro assegnati da Provincia (90 mila) e Regione (50 mila) agli Schützen, per il grande raduno transfrontaliero di Folgaria. Il più facile, un po’ come metterla dentro a porta vuota, sarebbe dire che, in un momento in cui le imprese chiudono strozzate dalla crisi e dalla stretta creditizia, i disoccupati sono a livelli record, la cassa integrazione corre senza freno, il risparmio delle famiglie è solo un ricordo e all’orizzonte si vedono solo tagli, tagli e ancora tagli, spendere 140 mila euro per una bella sagra in costume è forse un lusso che non ci possiamo permettere. Certo, è un lusso a cui noi trentini siamo abituati, e non è detto che sia per forza una brutta cosa. Ma è un lusso, e in tempi di grama, in cima alla lista dei risparmi possibili c’è proprio il lusso.
Potremmo anche dire che non è più tempo di distribuire soldi per coltivare, come si fa con il concime, il proprio orticello elettorale. Troppo facile? Può essere. Proviamo a farla più difficile, mettiamoci il portiere, davanti alla rete. Nel nostro caso, non si tratta di Buffon, ma dell’assessore Franco Panizza, che difende a spada tratta il finanziamento. Da un lato, dice, si finanzia la cultura, il recupero dell’identità, si coltiva la storia. Sarà, a me pare però che, più che di un recupero di identità, sia un maldestro tentativo di costruirla, un'identità, un po’ artificialmente. È curioso che negli stessi giorni, fra Trento e Rovereto, si svolga la settima edizione del Festival dell’Economia: un Trentino che si apre al mondo e cerca di superare i confini, non solo geografici, e un Trentino che pare ripiegarsi su se stesso. I tiratori puntano lo Scoiattolo?
Dall’altro lato, afferma ancora Panizza, si finanzia un evento che avrà indubbie ricadute economiche. E qui la parata è più efficace, riconosciamolo. Resta da capire se lo sforzo economico con soldi pubblici sia equilibrato. Resta da capire, soprattutto, se vi siano criteri trasparenti in base ai quali si sceglie quale evento finanziare, in base ai quali si decide quale evento avrà o meno ricadute economiche sul territorio. Un raduno di «drag queen» (sempre di costumi si tratta...) avrebbe le stesse chance?
Comunque la si pensi, c’è una cosa che taglia la testa al toro. Sono le immagini di San Felice sul Panaro (foto e video del nostro inviato Sergio Damiani): ci mostrano i volontari trentini, i Nuvola, i tecnici della nostra Protezione civile al lavoro tra le macerie del terremoto: in una notte hanno realizzato una tendopoli con cucina. Senza retorica, siamo orgogliosi di loro, del loro impegno, del loro disinteressato dedicarsi agli altri. Se devo scegliere qualcuno che incarna l’identità trentina, scelgo loro.
r.moser@ladige.it
PS: in tema, colpisce l’incarico a Tsm per rivisitare l’organizzazione degli uffici della Provincia: 400 mila euro. I cosiddetti esperti di «spending review» sembrano più ferrati nello «spending» che nella «review».