Siamo un popolo belligerante

Non c'è niente da fare, siamo un popolo belligerante. Dopo il tris di medaglie nel fioretto femminile, l'oro nel tiro con l'arco a squadre maschile e l'argento nel tiro con la pistola di sabato, ieri per l'Italia sono arrivate altre due medaglie: l'argento nella sciabola di Diego Occhiuzzi e l'inatteso bronzo di Rosalba Forciniti nel judo.Insomma, per finire sul podio, dobbiamo usare le armi o le mani

di Guido Pasqualini

Non c'è niente da fare, siamo un popolo belligerante. Dopo il tris di medaglie nel fioretto femminile, l'oro nel tiro con l'arco a squadre maschile e l'argento nel tiro con la pistola di sabato, ieri per l'Italia sono arrivate altre due medaglie: l'argento nella sciabola di Diego Occhiuzzi e l'inatteso bronzo di Rosalba Forciniti nel judo.
Insomma, per finire sul podio, dobbiamo usare le armi o le mani. Siccome lo sport, spesso e volentieri, è la metafora della vita, c'è da augurarsi che la nazione sappia prendere esempio dai suoi atleti e sappia combattere per risollevarsi da una crisi che non è soltanto economica, ma anche di valori.
Detto delle gioie (siamo ancora sul podio nel medagliere dietro alle superpotenze Cina e Stati Uniti), non si possono trascurare i dolori. I più lancinanti ieri sono arrivati dalla piscina, dove sono per il momento affondate le speranze di medaglia. Federica Pellegrini ha dovuto accontentarsi del quinto posto nei 400 sl, Fabio Scozzoli e la staffetta 4x100 sl maschile del settimo. Si è salvata soltanto Ilaria Bianchi che può vantarsi del quinto posto con record italiano nei 100 farfalla. L'impressione è che i campioni siano arrivati a Londra scarichi, speriamo che le prossime giornate ci smentiscano. E brutto l'esordio nel volley maschile, soprattutto per la resa nel quarto set nella partita vinta dalla Polonia per 3-1.

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