Kayak, medaglia dal profumo trentino

Dieci anni fa in val di Sole, nel giorno in cui il suo attuale allenatore Pierpaolo Ferrazzi dominava una gara nazionale di slalom sul torrente Noce (unico impianto fisso esistente in Italia per la specialità), il giovane canoista Daniele Molmenti si rivelava agli addetti ai lavori

di Guido Pasqualini

Dieci anni fa in val di Sole, nel giorno in cui il suo attuale allenatore Pierpaolo Ferrazzi dominava una gara nazionale di slalom sul torrente Noce (unico impianto fisso esistente in Italia per la specialità), il giovane canoista Daniele Molmenti si rivelava agli addetti ai lavori. Ecco quanto scriveva all'epoca  l'Adige : «Sorprendente il 17enne Daniele Molmenti che con una prima discesa da manuale si è imposto sui più accreditati avversari. Il laziale Matteo Appodia nulla ha potuto contro la grande giornata del friulano Molmenti anche se le due discese sono state prive di penalità. Neppure il vicentino Diego Paolini, nonostante una seconda discesa veloce, è riuscito a fermare l'irruenza e la freschezza di una vera promessa della canoa nazionale assoluta com'è ormai Daniele Momenti».  
Dieci anni dopo, nel giorno del suo compleanno e a vent'anni dal successo olimpico a Barcellona di Ferrazzi, ieri Molmenti ha confermato il pronostico che lo voleva fra i protagonisti. Una vittoria frutto di una determinazione feroce, sacrifici e voglia di sfondare.
La nona medaglia è la prima che l'Italia conquista in uno sport non fatto d'armi o di combattimento, anche se la lotta ingaggiata da Daniele contro le onde dell'impianto di Lee Valley non è seconda a nessuna. D'altra parte il kayak slalom è sport da superatleti: occorrono braccia fortissime, gambe, pettorali e addominali di ferro.
Il medagliere dell'Italia torna così a muoversi. Oggi il bottino dovrebbe essere rimpinguato. Gli azzurri si giocano le loro carte con il due di coppia nel canottaggio, con il double trap nel tiro a volo e, soprattutto, con il «Dream Team» delle fiorettiste, impegnate nella gara a squadre. Dopo il «triplete» nell'individuale, Di Francisca, Errigo e Vezzali sono «obbligate» a portare a casa anche questo oro. Ogni altro risultato sarebbe una sconfitta

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