Le tre medaglie, Alex, Petra e la Bulgaria
Chissà cos'avranno pensato ieri sera il finanziere Niccolò Campriani, il carabiniere Massimo Fabbrizi e l'aviere Matteo Morandi quando hanno saputo che il carabiniere Alex Schwazer è stato escluso dalle Olimpiadi per doping
Chissà cos'avranno pensato ieri sera il finanziere Niccolò Campriani, il carabiniere Massimo Fabbrizi e l'aviere Matteo Morandi quando hanno saputo che il carabiniere Alex Schwazer è stato escluso dalle Olimpiadi per doping. L'oro vinto nella carabina da 50 metri, l'argento nel trap e il bronzo negli anelli sono purtroppo passati in secondo piano rispetto alla bufera provocata dalla positività all'antidoping della medaglia d'oro di Pechino 2008 nei 50 chilometri di marcia.
Di altoatesino oggi ci piace allora ricordare l'importantissimo ruolo della fidanzata Petra Zublasing nel successo olimpico del fiorentino Campriani, che si aggiunge all'argento conquistato nella carabina da 10 metri: «In questi giorni trascorrere mezz'ora con lei, anche solo per fare una passeggiata, contava quanto tre giorni di riposo. Mi ha aiutato moltissimo a superare la tensione».
Sono medaglie, quelle vinte ieri, frutto di allenamenti lunghi, metodici, sfinenti, gli stessi che avevano portato al successo Alex Schwazer. Le vittorie sono diventate la condanna per il marciatore di Racines, stritolato dal clamore mediatico e pubblicitario e dalla paura di non tornare più a vincere. Chi gli sta vicino, ora dovrà pensare a recuperare l'uomo, perché l'atleta è probabilmente perso per sempre.
Un'altra delusione, questa volta sul campo, ieri è arrivata dagli azzurri del volley, sconfitti 3-0 dalla Bulgaria in una gara equilibrata soltanto nel primo set. Ora l'Italia dovrà affrontare gli Stati Uniti in un quarto di finale sulla carta proibitivo. Amarezza tripla, quella vissuta ieri dagli appassionati trentini di pallavolo. In primo luogo perché nell'Italia giocano Andrea Bari ed Emanuele Birarelli, libero e centrale della Diatec; in seconda battuta perché ad asfaltarci è stato l'opposto Sokolov, ceduto in prestito per un anno da Trento a Cuneo; infine perché la Bulgaria, senza coach Stoytchev e Kaziyski, sembra aver innestato una marcia inarrestabile.