Quando vincere non basta
Nella Champions League di volley non basta aggiudicarsi, nei "tempi regolamentari", cinque set contro i tre della squadra avversaria e realizzare 181 punti contro 151 per avere ragione dell'avversario e superare il turno. Per la Cev una delle più scontate regole dello sport - vince chi è più forte - non vale.
E così la Trentino Diatec, dopo quattro anni consecutivi di Final Four di Champions League, si ritrova esclusa ai Playoff 12, di fatto gli ottavi di finale. A Omsk, il 16 e il 17 marzo, potranno invece arrivare i polacchi dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle, sconfitti due volte dalla Diatec nel girone di qualificazione di Champions: 3-0 al PalaTrento e 3-1 a domicilio. Potenza di una regola illogica, la disputa del golden set in caso di vittorie pari, a prescindere dal punteggio. Applicandola al calcio, potrebbe costringere il Barcellona a giocarsi il passaggio del turno ai calci di rigore dopo aver replicato con un 3-0 casalingo a una sconfitta per 1-0 maturata in trasferta all'andata.
Quest'assurdo artifizio paradossalmente va a premiare chi conclude al secondo posto il proprio girone eliminatorio. La Dinamo, dopo essersi assicurata a fatica il successo nell'andata a Mosca, è venuta a Trento di fatto pensando soltanto al golden set. "Ai ragazzi - ha confessato al termine del match il mister russo Youri Cherednik - avevo detto qualcosa: non si dovevano consumare troppo prima". Kruglov e compagni hanno rispettato la consegna alla perfezione entrando in campo, nel set supplementare, con una determinazione e una ferocia agonistica nemmeno intravista nelle tre frazioni perse in precedenza. Hanno rischiato il tutto per tutto accumulando quei tre punti di vantaggio (5-2) che, a questi livelli, in un set al 15 difficilmente si riescono a recuperare. Bravi loro, insipiente la Cev che da tempo ostenta di non voler premiare i migliori, come dimostra un'altra regola balzana, quella del divieto di finalissima con due squadre della stessa nazione. Per tornare al calcio, in questo modo Barcellona e Real Madrid mai potrebbero ambire a sfidarsi nell'ultimo atto della Champions.
Tant'è, ognuno ha i dirigenti che si merita. Per la Diatec peccato doppio perché nei quarti avrebbe affrontato uno Zenit Kazan che, attualmente, pare sbiadita fotocopia di quello uscito vincitore dalla Final Four dello scorso anno in Polonia. In finale, al 90%, approderà invece Macerata che, se domerà nei Playoff 6 l'imprevedibile Cuneo, in semifinale troverà i turchi dell'Izmir o i polacchi dello Zaksa, due avversari che non possono certo intimidire i ragazzi di Giuliani. Ed è questo l'unico vantaggio per Trento che ora, diversamente della Lube, dovrà dedicarsi soltanto al campionato. Quest'anno, nei quarti e nelle semifinali, le squadre meglio classificate nella regular season inizieranno le serie con un vantaggio di 1-0.
Inoltre, a differenza dei precedenti in cui era stato istituto il V-Day, anche la finale scudetto tornerà a disputarsi al meglio delle tre partite su cinque e quindi sarà fondamentale aggiudicarsi il primo posto nella regular season per conquistare il diritto a disputare un'eventuale bella in casa. Trento e Macerata sono attualmente appaiate in testa alla classifica: l'Itas non può concedersi passi falsi, a partire dalla trasferta di domenica prossima a Cuneo. In bocca al lupo.