Case sugli alberi e piedi per terra

Idee di giovani e «vecchi» a confronto

di Leonardo Pontalti

L'ho cercata, l'ho cercata un'occasione buona per aggiornare il blog dopo due mesi e passa. E sono contento che mi sia stata calata dall'alto. Da un albero, per la precisione.

 

Perché, così, fa piacere poter constatare che mentre il Consiglio provinciale vota all'unanimità mozioni per la promozione dello sviluppo di case sugli alberi (nulla di male, per carità, anzi: idea suggestiva e valida. È il fatto che sia il Consiglio provinciale ad occuparsene a lasciare perplessi), due giovani trentini - anzi, donne: giovani trentine - hanno avuto alcune delle idee più valide degli ultimi tempi.

 

Una, Valentina Sega, 22enne di Avio, studentessa ha alzato un polverone - purtroppo invano, ma l'ha alzato - stante l'impossibilità degli universitari all'estero di votare a fine mese.

L'altra, Valentina Miorandi, 30enne del capoluogo, artista, ha messo in piedi «175 ettari», una delle più originali ed efficaci iniziative per ricordare l'Olocausto degli ultimi anni.

 

Non sarebbe stato male che queste idee le avesse promosse il Consiglio provinciale, lasciando le case sugli alberi, magari, all'inventiva di qualche giovane imprenditore. Sarebbe una prospettiva più rassicurante per gli elettori, ma almeno, così, possiamo stare sicuri sulla validità delle menti più fresche.

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