Febbre e abuso di antibiotici
Sul problema “vaccini” abbiamo discusso per un mese con moltissime persone, anche su questo blog. Pur essendo disposto a continuare il discorso in caso di specifici dubbi, penso occorra estendere le discussioni anche all’uso e abuso di farmaci, a problemi di crescita e di alimentazione (bambini sani) e, perché no?, anche a problemi di comportamento (bambini felici). Chi ha sfogliato e sfoglierà il libro Bambini sani e felici (più di 70 copie spedite oggi) può sempre scrivermi: a domande specifiche rispondo volentieri per mail (dinopedrotti@libero.it).
Sono frequenti le segnalazioni di mamme disorientate dalla prescrizione di troppi farmaci, antibiotici in particolare. Gli antibiotici sono farmaci attivi solo se le infezioni sono causate da batteri (come è il caso di ascessi, tonsilliti, scarlattina, pertosse, infezioni delle vie urinarie…). Di regola non si danno antibiotici se la malattia è causata da virus (forme influenzali, varicella, mononucleosi,…).
Purtroppo in Italia (anche se meno in Trentino) c’è un documentato abuso di antibiotici, talora anche di “secondo livello” (da non usare in prima battuta!). In Olanda ne vengono prescritti la metà. Segnalo due messaggi di due mamme.
Lettera 1
… A mio figlio di un anno è stato prescritto un antibiotico forte. Aveva febbre e tosse e il pediatra mi ha detto che potrebbe complicarsi, anche in meningite… L’ho portato da un altro pediatra e questo mi ha tranquillizzata, dicendomi di attendere perché il bambino era in buone condizioni e l’infezione era certamente da virus. Cosa ne pensa?
Anna, 25.06.2013
La risposta
L’antibiotico “forte” segnalato dalla mamma era di secondo livello; vi sono serie raccomandazioni di non usare questi antibiotici in prima istanza, non solo perché molto più costosi, ma perché aumentano così i germi resistenti a questi antibiotici (che diventano così sempre meno efficaci contro infezioni gravi).
La maggior parte delle infezioni pediatriche sono causate da virus (pag. 89-91 del libro Bambini sani e felici); può essere certa la causa virale nel caso di malattie con febbre, tosse, catarri e in questi casi si può ragionevolmente tenere controllato il bambino se questo sopporta bene la febbre (“il comportamento del bambino è più importante del comportamento del termometro” – pag. 81).
Altro messaggio importante: di regola non si danno antibiotici a scopo preventivo. È vero che una forma influenzale può complicarsi in polmonite o meningite. Il bambino con febbre deve essere sorvegliato e deve essere visto dal pediatra alla comparsa dei primi sintomi di queste complicazioni: malessere generale, disturbi di respiro, vomito, eccessiva sonnolenza o agitazione…
Lettera 2
… Il mio pediatra mi prescrive spesso le medicine per telefono (anche antibiotici), dicendomi che non ha tempo di visitare il bambino perché ha l’ambulatorio pieno…
Giovanna, 01.07.2013.
La risposta
I nostri pediatri lamentano che i loro ambulatori (come anche i pronto-soccorso degli ospedali) sono pieni di bambini con problemi “piccoli”, che i genitori potrebbero risolvere se studiassero come comportarsi in casi di malattie catarrali semplici o di febbre ben sopportata dal bambino. Per questo spesso raccomando alle madri di leggersi bene le pagine del libro Bambini sani e felici dedicate a febbri, tosse, farmaci. Piccole infezioni, soprattutto quelle delle alte vie respiratorie (la maggior parte!) possono essere gestite dai genitori. È giusto sentire il pediatra per telefono e, in questi casi, il pediatra potrà rassicurare i genitori. Per più della metà delle malattie febbrili non c’è bisogno di nessuna medicina. Purtroppo c’è un abuso di antibiotici (vedi sopra), di inutili aerosol (pag. 85), di fermenti lattici, ma anche di medicine omeopatiche (pag. 88).
Come per i vaccini, se abbiamo dubbi, dobbiamo instaurare un dialogo aperto e costruttivo col pediatra, che dovrebbe sempre giustificare le sue prescrizioni. Se vi pare che il pediatra sia troppo prescrittivo (una mamma arriva a segnalarmi che il suo pediatra prescrive antibiotici ad ogni febbre…), dobbiamo discutere con lui; non dobbiamo comunque cercare consigli da amici o su internet.