Il destino di Berlusconi non è quello del governo
La prova del nove sul fatto che dietro al voto di fiducia incassato da Enrico Letta mercoledì scorso in Parlamento c'è una nuova maggioranza politica che prescinde da Berlusconi la si è avuta ieri plasticamente dopo il sì della giunta per le elezioni alla decadenza del Cavaliere dalla carica di senatore
La prova del nove sul fatto che dietro al voto di fiducia incassato da Enrico Letta mercoledì scorso in Parlamento c'è una nuova maggioranza politica che prescinde da Berlusconi la si è avuta ieri plasticamente dopo il sì della giunta per le elezioni alla decadenza del Cavaliere dalla carica di senatore.
La questione, che fino a pochi giorni fa, non solo aveva portato alla crisi il governo di larghe intese ma aveva determinato - con le annunciate dimissioni del parlamentari del Pdl e le accuse al capo dello Stato - un grave vulnus sul piano istituzionale, ieri è diventata irrilevante per la tenuta del governo Letta.
Le reazioni indignate che si sono levate dalle fila del Pdl per la decisione della giunta e a difesa di Berlusconi sono rimaste nell'alveo del dibattito politico, al quale il destino del governo - come aveva chiesto lo stesso Letta - si è dimostrato indifferente.
Se c'era ancora qualche dubbio sul fatto che mercoledì qualcosa è cambiato nel Pdl e sull'effettivo potere di ricatto di Berlusconi sul governo a guida Pd, ora è stato fugato.