I diritti violati dei genitori dei neonati ricoverati

Dino Pedrotti

Due neo-genitori trentini, in vacanza al mare, hanno vissuto purtroppo la tragedia di veder nascere il loro figlio a sei mesi di gravidanza e di vederlo ricoverato nel reparto di Terapia intensiva neonatale a Udine: a questi genitori improvvisamente è cascato il mondo addosso…

Nel reparto di Udine la qualità delle cure è ottima (ottime sopravvivenze, come a Trento) con un ambiente proprio "a misura di neonato e di genitore". Viene molto curato l'allattamento materno e i genitori possono stare tutto il giorno vicino al loro figlio in box singoli di 10 metri quadrati con un personale in numero più che sufficiente e molto attento al lato umano.

Dopo due mesi il pupo viene trasferito alla Neonatologia di Trento. E qui trovano spazi assurdamente stretti che impediscono di star vicini al figlio e di rispettare la privacy; trovano orari di ingresso molto limitati e talora porte chiuse per le frequenti emergenze; trovano un personale "sempre disponibile e competente", ma molto ridotto di numero (rispetto ad ogni altro reparto italiano)… E giustamente protestano.

Chi ha seguito negli ultimi dieci anni gli interventi degli Amici della Neonatologia Trentina (ANT) (www.neonatologiatrentina.it) sa che l'Azienda sanitaria ha mantenuto il personale sotto i livelli minimali (a Bolzano il personale è quasi doppio) e si sa che un personale stressato non può nemmeno comunicare e dialogare bene con parenti disorientati e preoccupati. La Terapia intensiva scoppia negli ultimi anni con un inaccettabile affollamento di culle, attrezzature, personale, genitori… Ma in questi anni non s'è fatto nulla. Anche perché i neonati non votano?

È triste per uno come me (che segue i problemi delle cure neonatali da 40 anni) vedere come è stato trattato quello che era "un fiore all'occhiello della sanità trentina" (1995-97: i più bassi livelli di mortalità, tanto latte materno, organizzazione provinciale a 360 gradi, entusiasmo nel personale,…). Eppure continuiamo a dire – a parole – che "i neonati sono i più deboli cittadini, titolari quindi dei massimi diritti"…

L'ANT continuerà a difendere i diritti dei genitori ad accedere 24 ore su 24, ad avere spazi sufficienti attorno alle culle, rispettando la privacy, ad avere alloggio e un soggiorno per le mamme, ad avere un ambulatorio organizzato per rassicuranti controlli dopo la dimissione. E pretende di essere coinvolta nelle scelte di spazi adeguati per neonati e genitori nel Nuovo Ospedale di Trento.

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