Diritti dei Grandi (da sempre), dei Medi, dei Bambini (dal 20.11.1989)

Il 20 novembre 1989 venne firmata da tutti i paesi del mondo la Convenzione internazionale sui diritti dei Bambini (legge italiana dal 1991). Questa è diventata una data storica, perché l'umanità è riuscita a sancire diritti per i più piccoli e più deboli dei suoi cittadini: diritti a nascere e crescere in una famiglia e in una società che li aiutino a diventare cittadini responsabili.

Dino Pedrotti

Il 20 novembre 1989 venne firmata da tutti i paesi del mondo la Convenzione internazionale sui diritti dei Bambini (legge italiana dal 1991). Questa è diventata una data storica, perché l'umanità è riuscita a sancire diritti per i più piccoli e più deboli dei suoi cittadini: diritti a nascere e crescere in una famiglia e in una società che li aiutino a diventare cittadini responsabili.

Quando si parla di "diritti", come quando si parla di responsabilità, di valori, di libertà, di ordine, di politica in generale bisogna sempre distinguere tra tre modi diversi di interpretare queste belle parole: purtroppo la "babele delle parole" (non delle lingue!) è alla base dell'enorme confusione in cui vive il mondo d'oggi. Tutti si riempiono la bocca della parola "diritti".

1. Diritti "dall'alto". Secondo la storia, i Grandi del mondo hanno sempre preteso di avere "diritto" a fare e ad avere tutto quello che vogliono; e all'interno della famiglia i padri-padroni credevano di avere diritti di proprietà sui figli (e anche una potestà maritale sulle mogli).

2. Diritti di tutti ad avere tutto. Negli ultimi 200 anni diverse rivoluzioni hanno fatto conquistare diritti alla borghesia, ai lavoratori, alle donne, ai giovani. Oggi la "classe media" pretende diritti sempre maggiori: il consumismo di oggi, basato sull'avere e apparire sempre di più, arriva a dire che "il lusso è un tuo diritto!".

3. Diritti "dal basso": ci sono i diritti esistenziali dei più deboli (malati, disoccupati, morti di fame, vecchi,…) ad avere quanto serve per "essere se stessi", a vivere con dignità, da uomini. E i bambini nel mondo sono veramente i più deboli tra i deboli, sono i futuri cittadini che ci giudicheranno bene o male a seconda di come li abbiamo trattati. Su l'Adige del 15 novembre si è parlato dei "diritti dei neonati e dei prematuri", dei cittadini più piccoli (festa mondiale del prematuro il 17 novembre).

I bambini devono essere il più serio punto di riferimento per il comportamento dei genitori e dei politici. I bambini ci aiutano a dare il più giusto significato alle parole più strategiche. "Parola di Bambino" (Ancora, 2011) è un libro in cui riporto un centinaio di parole (tra cui "diritto"), interpretate ciascuna dai Grandi (1), dai Medi (2), dai più Piccoli (3). Se lo studiamo, se andiamo "a scuola dai bambini", la vita torna ad essere più semplice e più vera…

Giovedì 21 alle 20.30, la Cassa Rurale di Trento mi ha invitato a parlare di questi argomenti a Povo presso la Sala della Circoscrizione.

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