Un povero Gesù Bambino e tanti bambini viziati
La settimana scorsa abbiamo parlato dei cosiddetti "capricci dei bambini" e di "genitori deboli". Parecchi genitori mi hanno scritto a proposito delle loro difficoltà (e su loro richiesta, ho anche spedito sei libri Bambini sani e felici). I genitori di oggi non sono certo aiutati da un consumismo sfrenato, che ha per ovvio obiettivo la soddisfazione di tanti desideri, indotti con le più perfide astuzie. Ci propongono di comprare, comprare, comprare, utilizzando parole che ci richiamano ad alti valori, come amore, felicità, gioia, benessere. Dietro alle vetrine e alle bancarelle vi sono astuti "pifferai magici".
Almeno un 5-10% dei nostri consumi potrebbe essere risparmiato se non cedessimo alle tentazioni, se pensassimo che non è diritto dei bambini "avere tutto quello che fa loro piacere", ma solo "avere quanto serve ad essere bambini sani e felici". È un diritto non solo dei nostri figli, ma anche di ogni bambino del mondo: a Natale questo dovrebbe essere un pensiero dominante, proprio di fronte ad un Neonato povero che ci aiuterà a seguire la strada del vero Amore universale verso gli ultimi, verso i più poveri (pag. 140 del libro Bambini sani e felici).
Il consumismo prende questo bambinello che fa tanta compassione e ce lo presenta in migliaia di statuine nudo e sorridente, a braccia aperte, con una mamma bellissima, e non mancano pastori, pecore, asino e bue… A Bolzano c'è esplicitamente il "mercato di Gesù Bambino", il "Christkindlmarkt": è una vera bestemmia accostare Gesù al mercato, ma tant'è… Perfino le nenie sacre natalizie si diffondono tra i "consumatori", attratti da bellissime luci e da magici suoni. Tutto fa brodo. Io penso che la Chiesa dovrebbe intervenire, dando un pesante giudizio su questa mescolanza tra sacro e profano.
A Natale siamo nel pieno dell'offensiva consumistica. Il consumismo continua ad inventare "feste" (oltre a quelle di mamme, papà, nonni ci fa festeggiare perfino la morte con Halloween). Accosta spudoratamente al bambino Gesù un grasso babbo Natale che porta tanti doni ai bambini ricchi (e viziati) sotto un albero illuminato. Nel mercatino domina l'effimero, il superficiale, l'apparire insomma (che è un far finta di "essere"). E queste false emozioni ce le fanno vivere sempre più a lungo, per un mese e mezzo quest'anno!