L'autentico Gesù Bambino, simbolo di tanti poveri bimbi
Ho visitato la mostra "Natalis" presso la torre Mirana in via Belenzani 3 a Trento: presenta una notevole quantità di "Bambinelli", messi sotto teche vetrate, del periodo barocco-rococò del '700-'800. Sono descritti come "neonati di belle fattezze, con guance rosse, vestiti con ricchi abiti di broccato, decorati con filo dorato e argentato". La presenza del Bambinello sotto forma di statuina era una protezione e una benedizione, "il suo sorriso mitigava le tribolazioni quotidiane"…
Si vede un Gesù Bambino vestito come un figlio di Re (anche con corona dorata in testa!): chi adora un Dio-Re seduto su un trono tra le nuvole può ricevere un messaggio positivo. Anche nei nostri presepi mettiamo un simulacro di bambino sorridente e benedicente con le braccia aperte: una bella espressione del viso stimola la nostra commozione, i nostri sentimenti più dolci.
In realtà il racconto natalizio è molto diverso: si parla di una coppia povera povera e di una nascita povera povera. Il nucleo del Vangelo parla proprio di umiltà, di scendere a livello di chi ha bisogno, di farsi bambini per poter entrare per una porta stretta, di farsi ultimi tra gli ultimi, di farsi poveri tra i poveri. La commozione indotta dall'espressione dei visi è superficiale. Le statue di madonne, angeli e santi sono sempre idealizzate. Perfino il Padreterno è idealizzato: basta pensare alla figura michelangiolesca della Sistina: è un vecchio e serio maschio barbuto, che certamente non corrisponde alla descrizione evangelica di un Dio spirito, amore assoluto.
Non voglio fare il teologo, anche se nel vangelo "i sapienti e gli intelligenti" vengono declassati rispetto ai bambini (!). Secondo me le cose vanno bene così come sono per chi approva il consumismo (vedi il blog della settimana scorsa) o le devozioni religiose tradizionali orientate all'avere e all'apparire. Se invece vogliamo seguire la traccia di una religione orientata all'Essere, proviamo a mettere nella culla un bambino povero e affamato che piange e ci chiede di aiutare tutti i morti di fame di questo mondo: credo sia più evangelico…