C'è ancora tanta confusione nelle cure

Ricorderete (forse) che questi blog sono comparsi sei mesi fa a proposito dei "vaccini": erano tanti i genitori confusi, tra internet e bla-bla di tante informazioni superficiali. Da pochi decenni c'è una "medicina basata sull'evidenza" che rende sempre più serie e universali le scelte sanitarie (anche se restano ancora dei dubbi profondi: basti pensare alla polemica sulle cellule staminali)

Dino Pedrotti

Ricorderete (forse) che questi blog sono comparsi sei mesi fa a proposito dei "vaccini": erano tanti i genitori confusi, tra internet e bla-bla di tante informazioni superficiali. Da pochi decenni c'è una "medicina basata sull'evidenza" che rende sempre più serie e universali le scelte sanitarie (anche se restano ancora dei dubbi profondi: basti pensare alla polemica sulle cellule staminali).
Ma la comunità scientifica internazionale concorda su molti interventi semplici e il libro "Bambini sani e felici" cerca di aggiornare i genitori in modo adeguato. Ne parliamo ogni mese con i genitori che frequentano gli incontri al San Camillo (basta vedere gli appuntamenti su www.neonatologiatrentina.it).
È sempre per me una sofferenza, quando sento in ambulatorio o leggo nelle mail che parecchi genitori ricevono prescrizioni o consigli non aggiornati. Solo negli ultimi giorni ho visto bambini non vaccinati perché un po' raffreddati (basta andare a pag. 76 del libro), curati per raffreddore e tracheite con aerosol di "mucolitici" (controindicati: pag. 85), curati con costosi "latti ipoallergenici" per lattanti che rigurgitano e crescono bene (pag. 39), alimentati senza "patate" nelle pappe (perché fino all'anno possono dare allergie) ed anche senza "carne rossa" fino all'anno (pag. 42-43), talora con "acque in bottiglia" per preparare il latte in polvere (pag. 49)…
Le infezioni catarrali stagionali sono molte, ma purtroppo rilevo troppo spesso un eccesso di prescrizione di "antibiotici" e di "aerosol": se un bambino di oltre sei mesi ha febbre, tosse, catarro, raffreddore e soprattutto se sopporta bene la febbre, può essere curato dalla mamma che va a pag. 81 e 85 del libro: è fondamentale controllare bene il comportamento del bambino più che quello del termometro!
Se il pediatra responsabilizza i genitori (che studiano, per poter dialogare con lui! – pag. 92), meno genitori affolleranno il suo ambulatorio e pretenderanno farmaci inutili. Se al farmacista si chiede "qualcosa per la tosse", nella maggior parte dei casi si riceverà "qualcosa-che-male-non-fa" (magari un farmaco omeopatico); se la mamma va a pag. 85 sa invece che la tosse deve essere rispettata e che il latte e miele della nonna funziona meglio della codeina. Così come la febbre fino a 39° (pag. 81)… Buono studio! 

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