Privilegi e cleptocrazia: ora anche i sudtirolesi si arrabbiano

di Paolo Ghezzi

Qui è cambiato il mondo.

Nell'era Durnwalder, e prima della grande crisi, anche solo cinque anni fa, pareva che gli scrupoli etici ed estetici sulle indennità e sui vitalizi, li avessero solo (alcuni, Dellai presidente faceva spallucce) consiglieri provinciali trentini.

Non certo i consiglieri sudtirolesi che, anzi, da Durnwalder in giù, rivendicavano con perfetta e olimpica serenità,che era giusto che un politico molto lavori e molto guadagni.

Ora è cambiato il mondo. C'è Arno Kompatscher appena arrivato da Fié allo Sciliar, a Bolzano. E a Trento c'è Ugo Rossi.

Capi nuovi, tempi nuovi, stile nuovo. 

Che un ancor giovane ex consigliere possa incassare oltre un milione di euro di vitalizi anticipati non è più digeribile dalla pubblica opinione. Neppure di quella sudtirolese, che non è mai stata pauperista.

E mentre Ugo e Arno promettono, come vertici della Regione, di trovare una soluzione in un mese (promessa impegnativa!) il Dolomiten apre alla valanga dell'indignazione dei lettori, con un'intera pagina di sfoghi a muso duro, nomi cognomi e località (non i soliti pseudonimi che infestano ogni sito web) e un titolo che è tutto un programma: "Leben in Klepto-, nicht in Demokratie".

Insomma, questa è una cleptocrazia, scrive il giornale dei sudtirolesi.

Prendendo esempio da Vincenzo Passerini, che rinuncia ai suoi 115mila euro, chissà se qualche altro ex consigliere trentino e perfino sudtirolese si asterrà dal rivendicare il proprio extra-privilegio.

 

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