Rai, di tutto e di meno
Ricordate lo spot "Rai, di tutto di più"? Non s'attaglia certo ai Mondiali di calcio Brasile 2014. La televisione pubblica, quella per cui siamo chiamati a pagare ogni anno il canone, offre soltanto uno dei tre o quattro match in programmazione ogni giorno nella Coppa del Mondo. Così chi non è abbonato a Sky, televisione privata a pagamento, può rifugiarsi sulla tedesca Zdf, sull'austriaca Orf o sulla rete svizzera, tutte rilanciate sul digitale dalla stessa televisione svizzera in gran parte del territorio trentino. Accade però che le azioni vengano trasmesse con 3-4 secondi di ritardo rispetto a Sky. Per dire, la notte di Cile-Australia ho sentito le urla d'esultanza di un gruppo di tifosi sudamericani, intenti ad assistere alla partita nel rumoroso pub sotto casa, mentre io vedevo Vidal e compagni manovrare sulla tre quarti campo.
Ma il gap non riguarda soltanto le reti straniere. Anche tra la Rai e Sky c'è una differenza di due secondi, come ha sottolineato oggi con orgoglio Fabio Caressa, responsabile di Sky Sport 24 e telecronista, in coppia con Beppe Bergomi, delle partite mondiali degli azzurri: "Mentre da noi Balotelli segnava di testa - ha detto oggi, altrove in tv Candreva doveva ancora crossare. Ma vorrei commentare la cosa, perchè nessuno come me capisce i colleghi costretti a raccontare live con uno o due secondi di ritardo. Posso solo dire che non è un fatto accaduto per caso. Ai mondiali di Germania successe a noi, soprattutto nelle prime partite. Non abbiamo dimenticato quella lezione. Abbiamo lavorato con i colleghi del tecnology per limare ogni centesimo di secondo, e parallelamente abbiamo potenziato il segnale delle dirette. Sky trasmette le gare in una sorta di SuperHd, con più nitidezza e definizione. Ed è uno dei tanti aspetti di questa spedizione che ci rende orgogliosi di lavorare per questa azienda". In casa Rai, invece, possono soltanto vergognarsi.