Tione sì, Tione no: la telenovela continua
Dopo più di un mese di assenza, torno volentieri a scrivere per il blog alcuni pensieri settimanali, anche perché durante l’estate ho incontrato diverse persone che erano abituate a leggere l’appuntamento del lunedì. C’eravamo fermati al problema della chiusura del punto nascita di Tione, sul quale merita approfondire le cose. In queste settimane si è continuato a parlare da vari punti di vista: punti di vista tecnici e legati a numeri “freddi” (ma obiettivi e legati all’efficienza) e punti di vista “caldi” (di tipo umano, legati all’affetto verso il proprio ospedale in un momento molto coinvolgente per la famiglia)
Dopo più di un mese di assenza, torno volentieri a scrivere per il blog alcuni pensieri settimanali, anche perché durante l’estate ho incontrato diverse persone che erano abituate a leggere l’appuntamento del lunedì. C’eravamo fermati al problema della chiusura del punto nascita di Tione, sul quale merita approfondire le cose. In queste settimane si è continuato a parlare da vari punti di vista: punti di vista tecnici e legati a numeri “freddi” (ma obiettivi e legati all’efficienza) e punti di vista “caldi” (di tipo umano, legati all’affetto verso il proprio ospedale in un momento molto coinvolgente per la famiglia).
A Cavalese, come avrete visto, hanno “inventato” un progetto molto bello: una associazione per la difesa dell’ospedale paga il soggiorno in albergo a quattro parenti della mamma che viene a Cavalese a partorire… Saranno poche decine queste mamme, ma almeno la comunità ci mette il cuore per mantenere quei 300 parti all’anno che sono abbastanza stabili da decenni.
A Tione si è urlato in difesa dell’ospedale e si sono raccolte più di 20.000 firme per mantenere l’Ostetricia, ma non si è spiegato perché negli ultimi cinque anni le mamme hanno “tradito” il loro ospedale e da 300 nati all’anno si è arrivati ai 150 che avremo bel 2014. Perché? Si dice che con meno di 500 nati all’anno aumentano i rischi, ma negli ultimi 40 anni non ho mai registrato più casi negativi nei piccoli ospedali rispetto ai grandi. A Tione si nasce in modo sicuro, finora. E allora perché la maggioranza delle mamme partorisce lontano da casa? Questa è la domanda a cui non trovo risposta adeguata.
Una analisi approfondita su storia, geografia, statistica e politica (!!) l’ho pubblicata in questi giorni sul nostro periodico “Neonatologia trentina”. Tra pochi giorni sarà disponibile sul nostro sito www.neonbatologiatrentina,it; ma se qualcuno desidera averlo per mail basta scrivermi a dinopedrotti@libero.it.