A Sölden tanta Fede
A Sölden tanta Fede
Andiamo a rivivere per punti quanto emerso nel primo fine settimana di gara della lunga stagione invernale, in attesa che con il mese di novembre entri nel vivo in tutte le proprie discipline.
FENOMENI
La prima sfida maschile ha confermato il netto divario tra Ted Ligety, Marcel Hirscher e la compagnia: solo un Fanara in stato di grazia (ma le pendenze del Rettenbach ed un suolo così ghiacciato non torneranno spesso, forse forse in Badia) ha permesso di aggiungere un terzo contendente. Questo pare essere il leit motiv anche di questo inverno, con Hirscher a fare il tifo perchè la competitività nelle veloci possa complicare la vita ai vichinghi di Norvegia Svindal e Jansrud. E visti sul Rettenbach, anche Kristoffersen e Pinturault fanno un po' meno paura al marziano di Annaberg, forse proprio per questo apparso meno dispiaciuto del solito per il terzo posto raccolto davanti ai 30 mila austriaci. Mancano ancora 43 gare, ma impedire la cinquina ad Hirscher non sarà affare da poco.
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CUORE GRANDE, TESTA DURA
Andrea Ballerin ha passato il pomeriggio della vigilia del gigante di Solden all'ospedale di Innsbruck. In mattinata nell'ultimo allenamento pregara aveva inforcato una porta per ritrovarsi catapultato in aria con tanto di atterraggio di testa. Un colpo da ko, tanto che il medico federale era decisamente orientato a non farlo gareggiare, l'indomani. Il poliziotto del Casteller ha voluto e insistito per scendere ad Innsbruck e sottoporsi ad una TAC che ha dato esito negativo e convinto i tecnici a lasciare al trentino la decisione finale. Pur con il mal di testa, "Ballero" ha aggredito il Rettenbach, strappato una qualificazione miracolosa e risalito la classifica fino al 19imo posto, miglior piazzamento di sempre. Testa dura, davvero. Ed oggi è già al lavoro in Val Senales per preparare lo slalom di Levi di metà novembre, con il sogno di ritrovarsi nuovamente in gigante a Beaver Creek con un pettorale under 30.
VOLLGAS, FINFER
Dalla prima gara della stagione si aspettava delle risposte: ne sono arrivate due, una buona ed una meno gustosa. Quella dolce è che Luca De Aliprandini è già quello della passata stagione. L'infortunio al ginocchio è più o meno riassorbito e le movenze del finanziere di Tuenno non sembrano risentire del grave crack patito lo scorso dicembre, tanto che nella prima manche è stato tra i migliori interpreti della parte iniziale del Rettenbach.
Quella cattiva invece riguarda l'uscita prematura del "Finferlo" noneso: un errore di linea piuttosto banale che ha compromesso quanto di bello mostrato nei primi 40" di gara. E considerati i ritardi altrui, ipotizzare un De Aliprandini nella top ten a metà gara non sarebbe stata un'eresia.
D'accordo attaccare sempre a tutta (Vollgas per dirla alla tedesca), ma con giudizio.
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FEDE RITROVATA
Eccola la nuova Brignone. I dubbi che potesse essere un'eterna incompiuta si sono affacciati più o meno spesso nella mente di tanti addetti ai lavori. Un'incompiuta di successo, ci mancherebbe, ma non troppo vincente. Sabato ha dimostrato di aver raggiunto una nuova maturità, alle prossime gare (magari anche in SuperG, più che in Slalom) l'arduo compito di confermarlo. Intanto ha rotto il ghiaccio, approfittando della situazione favorevole della pista (il ghiaccio ha fatto tremare diverse gambe altrui) e delle assenze che di fatto lanciano la stagione appena iniziata come un grande "tutte contro tutte". E a proposito di ritrovate è stato bello rivedere in gara la bergamasca Sofia Goggia, altra ragazza cui non fanno difetto attributi e numeri.
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SERENO AZZURRO
Quando si vince si è tutti contenti, ci mancherebbe. Ma l'impressione è che in seno al gruppo femminile si respiri un'aria decisamente serena. Un ingrediente in più per facilitare il compito di ragazze e tecnici in pista e fuori. E se i risultati sono questi, anche le più giovani (Bassino e Pichler in primis) potranno crescere con più tranquillità. Intanto l'Italia ha lasciato il Rettenbach alla guida della classifica per nazioni complessiva: forse è troppo poco per iniziare a festeggiare, ma è sufficiente per guardare agli slalom di Levi (tra venti giorni) con tutta la tranquillità del caso.
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CAMBI AL VERTICE
In una stagione con tanti cambiamenti tra ritiri e infortuni (Maze e Fenninger i casi più clamorosi, ma anche Zettel, Hosp, Vikarby) il gigante è la disciplina che si propone come terra di conquista principale. A giustificarlo un dato statistico in base ai risultati delle ultime tre stagioni: a Solden per vari motivi mancavano le vincitrici di 20 delle ultime 29 gare (il 69%) e oltre metà delle presenze sul podio (44 su 82) degli stessi inverni. Tradotto, significa che andare a podio e soprattutto vincere tra le porte larghe è un po' più facile, mentre le percentuali si abbassano nelle altre specialità (specie in slalom) dove il possibile predominio di Shiffrin tra i pali stretti e di Vonn (se sarà la vera Lindsey) nella velocità non dovrebbero lasciare molte chance alle avversarie. Molto nella corsa alla Coppa del Mondo si giocherà proprio sul gigante e per questo l'imperativo per le pretendenti sarà quello di sbagliare il meno possibile, a vantaggio delle "cacciatrici di tappa" come Brignone o, a breve, Bassino.
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I 5 RESPONSI DEL FINE SETTIMANA
La due giorni inaugurale ha in sintesi detto che:
- Lindsey Vonn ha fatto benissimo a risparmiarsi: nel tutte contro tutte scatenato dall'infortunio di Anna Fenninger, la sua salute nelle prove veloci potrebbe rivelarsi la carta vincente della stagione.
- L'Italia ha trovato il ghiaccio ed i risultati si sono visti, ora l'aspettiamo anche su condizioni meno amate.
- Hirscher a parte, anche l'incredibile Austria deve aggrapparsi ai giovani di belle speranze: il 24enne Leitinger è esploso, la prossima potrebbe essere Ricarda Haaser.
- Roberto Nani non sarà un fenomeno, ma se a fine inverno non sarà salito sul podio, si potrà legittimamente gridare allo scandalo.
- Sarà presto, sarà poco indicativa, sarà una gara a se stante. Tutto quello che volete, ma lunga vita all'Opening di Solden: lo sci e gli sport invernali in genere hanno bisogno di spettacoli così.