Febbraio è il mese degli scherzi, delle maschere e dell'allegria. Seppure da anni un'ottusa burocrazia stia lavorando per eliminare le associazioni che organizzano i carnevali in piazza, ci sono paesi che riescono a tener duro. Pensiamo al Gran Carnevale di Arco, o a quello di Venezia. Hanno calcolato che questo febbraio saranno oltre 500mila le maschere che rallegreranno la città lagunare. 500mila e uno se contiamo anche l'ex sindaco Cacciari. Certo a Venezia non si va vestiti da cowboy.

Minimo bisogna essere vestiti da damigella dell'800 o da damigiana del 2007 (pare sia un'ottima annata). Io al carnevale di Venezia ci sono andato una volta sola, vestito da cowboy. Il cowboy è la maschera più proletaria che ci sia; un paio di jeans, una camicia a quadri, un cappello di cartone (che se piove si trasforma in un elmo romano perché ti si scioglie addosso) e poi, a discrezione, un paio di baffi disegnati col pennarello (che se piove si sciolgono anche quelli e sembra che hai mangiato un bidone di liquirizia). Tra l'altro, oltre alla camicia avevo pure i pantaloni a scacchi. Più che da cowboy ero vestito da tovaglia. Una tavola con le gambe. Come mascherina non ho vinto niente, ma ho ricevuto tre recensioni su Trip Advisor. Pur essendo una festa di origine antica, il carnevale negli anni si è rinnovato. Ad esempio, quest'anno vanno di moda i coriandoli ecologici, che non sporcano per terra. È un sacchetto di coriandoli in tutto uguali a quelli che si lanciano addosso alle persone, solo che si tratta di lanciare il sacchetto senza aprirlo. E mentre lo si lancia si può anche urlare qualche frase scherzosa tipo «eeheheehh!», poi si raccoglie il sacchetto e si va a lanciarlo da un'altra parte.

Questo dà un doppio vantaggio: 1) Un sacchetto di coriandoli può bastare per tutto il carnevale, ma anche per più carnevali se il cellophane è resistente. 2) Durante la Quaresima si può mostrare il sacchetto alla nonna (avendo cura di nasconderle preventivamente gli occhiali) dicendole che è verdura per il minestrone. Carote, pomodorini, cipolle, carciofi ecc. tagliati a dadini anzi, a coriandoli, fini fini. Lei sarà contenta perché non deve nemmeno masticare. Felice di mangiare alla carta.