Piccolo prontuario per uomini mai pronti
Piccolo prontuario per uomini mai pronti
Per questo otto marzo ho pensato di fare un regalo a tutte le donne. Una specie di libretto delle istruzioni per aiutarle a capire gli uomini, perché uomo e donna vivono la relazione di coppia in modo molto diverso.
La donna può parlare di quello che prova per ore e in mille modi, con altrettante parole e sfumature. La somma totale dei pensieri che un uomo riesce a produrre sul rapporto di coppia è riconducibile grossomodo a: «Huh». Se siete donne e volete una relazione felice con un uomo, la prima regola da ricordare è: non fate in modo che lui capisca che tra di voi c’è una relazione. E non preoccupatevi perché l’uomo non lo realizzerà mai da solo. Dovete piantare l’idea nel suo cervello con sottili e costanti riferimenti nelle conversazioni di ogni giorno. Ad esempio: «Amore ti spiace passarmi lo zucchero, poiché abbiamo una dolce relazione?».
Oppure: «Buone notizie amore, il ginecologo ha detto che presto avremo il nostro quarto figlio, il che significa che noi due abbiamo una relazione». O ancora: «Come sai amore io e te stiamo partendo per festeggiare le nozze d’oro, ma siccome quest’aereo potrebbe cadere, volevo dirti che sono stati bellissimi questi 50 anni di matrimonio, che chiaramente costituiscono una relazione».
Non dovete mai lasciare la presa donne, perseverate su questo concetto e vedrete che, alle longhe, riuscirà a penetrare nel cervello dell’uomo. E un giorno potrebbe persino credere di esserci arrivato da solo. Magari sarà in bagno, e in un attimo di lucidità guardando il vostro spazzolino dirà: «Hey, ma questo spazzolino non è mio... significa che io e Anna abbiamo.. cioè noi.. huh! abbiamo quella cosa.. come si chiama..?».
Ed è esattamente quello che intende dire. Il punto è che un uomo non ammette di avere una relazione stabile perché non si sente mai pronto. Una delle frasi più ricorrenti degli uomini è «non sono ancora pronto». Noi siamo in perenne stato di non-prontezza. Se fossimo dei tacchini, potreste metterci in forno a 350 gradi a marzo e scoprire che non siamo ancora pronti per il giorno di Natale.