Guerra in Ucraina, la posizione dei parlamentari trentini: “Energia, ora dobbiamo essere indipendenti”
Rossini (Gruppo misto): “Invasione armata con carri armati e modi di pensare che si ritenevano archiviati nel secolo scorso”. Binelli: temo per le ripercussioni anche sull’economia trentina
Un attacco ingiustificato che mette a rischio il futuro dell’Europa. La condanna dell’onorevole della Lega Diego Binelli nei confronti di Putin è totale. “Speriamo – spiega il deputato trentino del Carroccio – che la guerra si fermi subito. Dopo essere usciti da due anni di devastazione provocati dal Covid, ripiombiamo in una situazione d’incertezza globale. Con conseguenze negative che colpiranno l’Italia e il Trentino”. E prosegue: “Il conflitto farà impennare ancora di più i prezzi del gas e dell’energia. Ho poi paura che ci saranno brutte ripercussioni sul fronte turistico a livello provinciale. Molti turisti arrivano dall’Est”.
Per Emanuela Rossini, deputata del Gruppo Misto, “la sorpresa unanime e tragica è quella di vedere riproposto un conflitto antico, un’invasione armata che viola i confini prestabiliti tra Stati, con carri armati e modi di pensare che si ritenevano archiviati nel secolo scorso. Temo che questo conflitto segnerà una svolta anche per le nostre vite”. Ha qualcosa da dire sull’Europa: “L'unità europea nel cercare di fermare l’attacco non è mancata. Abbiamo sperato nella forza della diplomazia e non si volevano fornire pretesti per attacchi, ma ci siamo infranti contro un piano di guerra predeterminato. Certo, l’Europa fa i conti con nodi irrisolti e strutturali. Mi riferisco ad una debole politica estera comune e una mancanza di coesione interna tra i Paesi”. Rossini si sofferma sul capitolo energia: “Serve un’Europa politica con una propria governance economica per sostenere una vera autonomia strategica del continente, è arrivato il tempo di creare una vera Energy Unit europea per esempio, dove le regole europee entrino nella fase iniziale delle contrattazioni e non alla fine come è successo con il gasdotto Nord Stream2.
Ne abbiamo parlato con il Ministro Cingolani in Aula ed è entrato il tema anche nell'Informativa del Ministro degli Esteri Di Maio e nell'incontro con il Ministro Franco sul PNRR. Tre incontri di grande spessore e unità nel ribadire che ci sarà un adattamento costante alle contingenze energetiche ma si dovrà procedere anche sul piano strutturale. L'Italia deve diversificare le fonti energetiche, dando grande impulso alle rinnovabili, come si sta facendo con già risultati concreti, Ma non basta. Sul nucleare Cingolani, a lato dell'incontro in Aula, ha detto che non è affatto per l'apertura di centrali nel nostro Paese, piuttosto seguire la strada delle tecnologie di quarta generazione, senza uranio arricchito e acqua pesante, su cui Paesi stanno investendo. Ma fondamentale ha detto è l'Energy Mix e un minimo di autosufficienza che va considerata. Considerare cioè quale Pil si prevede per il 2050, quale peso democratico avrà l'Italia e quale conseguente consumo energetico. Da qui pensare al fabbisogno nazionale da garantire”.
Per il senatore Andrea de Bertoldi chi in questo frangente ne esce con le ossa rotte è l’Europa: “Ha dimostrato di essere inconsistente. Da una parte ci sono tre super potenze che fanno il bello e cattivo tempo: la Russia, la Cina e gli Stati Uniti. Dall’altra una Ue incapace di incidere”. L’esponente di Fratelli d’Italia che la crisi ucraina possa degenerare: “Basta un niente per fare esplodere la terza guerra mondiale. Auguriamoci che non sia così”. Continua: “L’Italia pagherà caro, sul fronte economico, quanto sta succedendo nell’Est Europa. Stanno venendo alla luce tanto per incominciare tutti gli errori del passato nel campo dell’approvvigionamento energetico. La prima cosa da fare è recuperare l’enorme quantità di gas che c’è nel Mediterraneo e puntare sul nucleare pulito”.
La senatrice di Italia Viva Donatella Conzatti punta il dito contro Putin: “"Condanno l’ingiustificato ed ingiustificabile attacco russo. Un’azione che segna la violazione dell'integrità territoriale dell’Ucraina e del diritto internazionale”. Sulle sanzioni ha le idee chiare: “Sono inevitabili visti i fatti. Il pacchetto di sanzioni decise dall'Europa ha l'obiettivo di rendere il più difficile possibile al Cremlino continuare le sue azioni aggressive. Il problema della dipendenza energetica dell’Italia precede invece la attuale situazione. Nei decenni si è detto troppe volte “no” a scelte energetiche, affidandosi alla possibilità di rifornirsi all’estero. Non possiamo più dipendere energeticamente da altri Paesi”.