I Plebei cantano il rispetto dell'altro in "Ubuntu"
La folk band lagarina pubblica il terzo estratto dall'album “Semisterili”, dopo “Gioiamara” e “L'isrealita”
ROVERETO. Ha le forme di “Ubuntu” l'ultimo singolo dei Plebei terzo estratto dopo “Gioiamara” e “L'isrealita” dal loro ultimo lavoro “Semisterili”.
La folk band lagarina, formata da Vincenzo R.Palombo, voce, Simon Coppolino fisarmonica, Mario Speziali. Chitarra, Giosuè Parisi, basso e Simone Oss alla batteria, ha lanciato il brano in una forma digitale accompagnato da un videoclip pubblicato e distribuito da Alka Record Label.
Il tutto con la produzione artistica di Michele Guberti (Massaga Produzioni) e di Manuele Fusaroli, produttore di alcuni dei maggiori dischi indie italiani, al Natural HeadQuarter Studio di Ferrara.
"Ubuntu – spiegano i Plebei delineando le forme del brano - è un'etica o un'ideologia dell'Africa sub-Sahariana che si focalizza sulla lealtà e sulle relazioni reciproche delle persone. È un'espressione in lingua bantu che indica "benevolenza verso il prossimo". È una regola di vita, basata sulla compassione ed il rispetto dell'altro".
Per i musicisti trentini: "Questa è la parola magica, il “verbum”, è il seme che andrebbe piantato ed accudito in ogni dove affinché possa crescere e proliferare liberamente nella coscienza di tutti. Ubuntu ci fa notare che la soluzione a tutte le sterilità sociali risiede nella semplicità e nell'amore per la natura la quale, nonostante le guerre, la prevaricazione dell'uomo sull'uomo, l’inquinamento, continua comunque a fare il suo lavoro, senza chiedere nulla in cambio".
Ad accompagnare il brano un videoclip, visibile sul canale Youtube del gruppo, legato nell'idea e soggetto a Veronica Rigotti, un’artista trentina con la quale i Plebei hanno collaborato. L’animazione invece è di Andrea Oberosler, l’art director che nel 2015 vinse il primo premio del “Pistoia corto film festival" tenutasi a La villa Resort di Montecatini Terme, per la sezione "Cartoon & comics".