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Intolleranze alimentari: mito o realtà

Le intolleranze alimentari sono condizioni in cui l'ingestione di determinati alimenti provoca disturbi sia a carico dell’intestino che di altre parti dell’organismo, con azione diversa dalle allergie

di Fabio Diana

Le intolleranze alimentari sono condizioni in cui l'ingestione di determinati alimenti provoca disturbi sia a carico dell’intestino che di altre parti dell’organismo, con azione diversa dalle allergie. Alcune sono legate a mancanza di alcuni enzimi a livello intestinale, come nel caso dell’intolleranza al lattosio, o a reazioni contro il glutine come nella celiachia o nella gluten sensitivity.

Esistono poi le intolleranze alimentari, mediate da immunoglobuline di classe G (in particolare IgG4), nelle quali l’insorgenza di sintomi o malattie dipendono dalla frequenza di assunzione, cioè da quanto spesso si assume un determinato alimento.

Perché la ricerca delle IgG e, in particolare, delle IgG4?

Le IgG4 sono generalmente considerate parte di una risposta immunitaria che si sviluppa dopo esposizioni ripetute e prolungate a componenti alimentari. Questo è anche il motivo per cui le principali positività sono in relazione a cibi che consumiamo più frequentemente. Questi anticorpi ci proteggono contro componenti alimentari presenti in maniera eccessiva nella nostra dieta, soprattutto in presenza di infiammazione intestinale. Il fatto che persone con disturbi cronici, sia intestinali che generali, presentino spesso nel sangue livelli elevati di IgG4 specifiche contro certi alimenti, ha fatto ipotizzare che questi anticorpi potessero essere responsabili di intolleranze alimentari.

Malattie gastrointestinali funzionali

Alcuni studi hanno riportato una correlazione tra alti livelli di IgG4 specifiche per determinati alimenti e sintomi come gonfiore, diarrea, mal di testa e affaticamento. In diversi studi scientifici effettuati in pazienti con colon irritabile, l’eliminazione degli alimenti risultati positivi nei test per intolleranze IgG4 , comportava un significativo miglioramento dei sintomi, in particolare dolore e gonfiore addominale. Negli ultimi anni si è assistito a un importante incremento di malattie gastrointestinali come la esofagite eosinofila, che si può manifestare con disturbi tipo reflusso gastroesofageo e difficoltà di deglutizione. La causa è probabilmente una risposta immunitaria verso alcuni alimenti. In questi casi si sono riscontrati alti livelli di anticorpi contro proteine del latte e del grano, con benefici conseguenti alla loro eliminazione.

Cefalee ed emicrania

Diversi studi hanno ipotizzato che le intolleranze alimentari possano essere implicate nell'emicrania e nelle cefalee croniche, probabilmente a causa dell’effetto infiammatorio indotto da certi alimenti. L’eliminazione di alimenti positivi ai test per intolleranza IgG4, in studi condotti su pazienti con emicrania cronica, ha evidenziato una riduzione significativa sulla frequenza e intensità degli attacchi.

Dermatite atopica e patologie cutanee

La dermatite atopica e altre malattie cutanee croniche, come l'orticaria, sono spesso associate a processi infiammatori. Alcuni studi suggeriscono che le intolleranze alimentari dovute alle IgG4 possano giocare un ruolo nel peggioramento di queste problematiche. Una dieta di eliminazione, basata sui risultati del test IgG4 su pazienti con dermatite atopica, ha portato una significativa riduzione del prurito e delle lesioni cutanee rispetto al gruppo che seguiva una dieta normale.

Lo stesso risultato si è verificato sui sintomi di pazienti con orticaria cronica. L’effetto antinfiammatorio di una dieta basata sui test per intolleranze alimentari sembra giovare in altre problematiche spesso correlate con infiammazione cronica, compresa sindrome da stanchezza cronica e disturbi dell’umore. Da considerare che i test per intolleranza non vanno utilizzati da soli per fare diagnosi. Questa si deve basare sulla storia clinica del paziente, i diari alimentari, verificando il miglioramento rilevante con la sospensione dell’alimento positivo al test. Non sono assolutamente indicate le diete rigide di eliminazione, non necessarie e responsabili di situazioni troppo stressanti, con il rischio di carenze di vitamine e di minerali.

È importante, prima di iniziare una dieta di eliminazione - o meglio, di rotazione - escludere altre cause, come allergie alimentari vere e proprie, intolleranze al lattosio, sensibilità al glutine, celiachia, malattie gastro intestinali infiammatorie. In conclusione, le diete che si basano su test per le intolleranze alimentari, presentano una validità scientifica, purché i test siano effettuati con metodi affidabili e riproducibili. Dal punto di vista pratico, queste diete, possono aiutare a eliminare o mitigare disturbi funzionali ma comunque molto fastidiosi come il colon irritabile, o a ridurre i sintomi di malattie vere e proprie.

Fabio Diana
Specialista in Medicina Interna e Medicina dello
Sport www. fabiodiana.it

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