Comunicato Stampa: CRV - Presidente Ciambetti: "La memoria di Giulia Cecchettin è più viva che mai"

Convegno “Il silenzio delle innocenti”, Presidente Ciambetti: “La memoria di Giulia Cecchettin è più viva che mai ed il suo coraggio è di aiuto a molte donne” (Arv) Venezia 28 nov. 2024 - “La memoria di Giulia Cecchettin è oggi più viva che mai ed è diventata un punto di riferimento per tante donne che hanno trovato il coraggio di rompere la prigione del silenzio, denunciando gli abusi subiti e contribuendo così a diffondere e sviluppare quella battaglia di civiltà che Gino Cecchettin, nel nome di Giulia, ha saputo rilanciare con rara efficacia in quest’anno. Lo scorso martedì 19 novembre il Consiglio regionale ha approvato la costituzione dell’Osservatorio regionale sulla Violenza alle donne, con un dibattito intenso che ha avuto anche momenti contraddittori e censurabili ma che ha conosciuto anche la coraggiosa testimonianza della collega Silvia Cestaro. La violenza contro le donne non è un fenomeno isolato o accidentale, si manifesta in prevalenza nell’ambito familiare o affettivo, non senza, talvolta, manipolazioni subdole, un vero e proprio lavaggio del cervello la cui finalità è assoggettare la persona alle esigenze e richieste dell’abusante poiché le vittime – quando perdono la loro autonomia, autostima e dignità – tendono ad assumere un ruolo passivo e accettare la violenza. Questa violenza è frutto di una subcultura che per secoli ha giustificato la supremazia maschile, normalizzando il controllo e l’oppressione. Questo sistema non solo riduce le donne a oggetti di possesso, ma insegna agli uomini che dominare è un diritto naturale. È fondamentale riconoscere che questa subcultura profondamente radicata non è solo una questione privata o individuale, ma è una struttura sociale che si riproduce nelle parole, nei gesti e persino nelle leggi. Quando accettiamo battute sessiste, giustifichiamo atteggiamenti aggressivi o minimizziamo il valore della voce di una donna, stiamo alimentando questa cultura, quando non contiamo noi per primi le lacrime di una donna, alimentiamo un modello aberrante. Decostruire questo modello arcaico significa mettere in discussione abitudini, linguaggi e comportamenti che molti danno per scontati. Significa insegnare ai nostri figli e figlie, agli amici, ai colleghi, nelle scuole, nelle Università come nei luoghi di lavoro e di aggregazione sociale, che il rispetto non è un’opzione, ma la base di qualsiasi relazione. Fino a quando tollereremo queste dinamiche, continueremo a vivere in una società dove la violenza è vista come inevitabile”. Con queste parole il Presidente del Consiglio regionale del Veneto Roberto Ciambetti è intervenuto al Convegno “Il silenzio delle innocenti”, svoltosi oggi a Palazzo Ferro-Fini, promosso dalla consigliera Milena Cecchetto e al quale hanno partecipato, tra gli altri, Gino Cecchettin, padre di Giulia.

“Ogni volta che una donna subisce violenza, che sia fisica, psicologica o istituzionale, è l'intera società a essere sconfitta. Nel preambolo della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani dell’Onu leggiamo che “il riconoscimento della dignità inerente a tutti i membri della famiglia umana e dei loro diritti, uguali ed inalienabili, costituisce il fondamento della libertà, della giustizia e della pace nel mondo”. Non può esserci Pace se si viola il diritto alla libertà e alla sicurezza delle donne. Bisogna dare concretezza a questo impegno civile e con questo spirito lo scorso 5 marzo sono stato promotore e relatore della deliberazione con cui si istituì nell’Ufficio di presidenza del Consiglio il premio "Giulia Cecchettin" per la miglior tesi di laurea magistrale in lingua italiana in materia di femminicidio e violenza di genere, concretando così la volontà dell’intera assemblea legislativa regionale che, il 5 dicembre 2023, all’unanimità aveva approvato la risoluzione 109 per rafforzare le iniziative per contrastare ogni violenza e discriminazione di genere. Questo premio, che si somma ad altri promossi dall’Ordine delle Psicologhe e degli Psicologi del Veneto, oltre alle iniziative avviate dalla stessa università di Padova in collaborazione con Invitalia, mira a promuove la ricerca su una problematica complessa, spesso trascurata, in troppi casi rimossa dall’opinione pubblica, incentivando gli studenti a sviluppare tesi e lavori che possano contribuire alla comprensione e alla prevenzione del fenomeno, arricchendo la letteratura scientifica in ambiti multidisciplinari. Questi studi devono giungere a supporto e sostegno delle scelte di prevenzione e deterrenza che la politica è chiamata a fare in una materia che sappiamo tutti essere estremamente complessa. Di più, questi studi devono uscire dall’ambito accademico ed essere divulgati, per diventare patrimonio culturale di tutti. Abbiamo bisogno di una informazione sempre più incisiva e culturalmente solida, perché il nemico che abbiamo davanti è forte grazie al silenzio e all’ignoranza. La vera forza di una società si misura non dal grado di controllo che esercita sui suoi membri più vulnerabili, ma dalla libertà e dalla sicurezza che garantisce a tutti”, ha proseguito Ciambetti.  “All’amica consigliera Milena Cecchetto che ha voluto questo momento di riflessione ospitato qui, a palazzo Ferro-Fini, la casa di tutti i veneti, al sottosegretario alla Giustizia, Andrea Ostellari intervenuto da remoto, ai molti relatori odierni, qualificati e qualificanti, ma soprattutto a Gino Cecchettin va il mio più alto e sentito ringraziamento per il contributo dato alla giornata odierna”, ha concluso il Presidente.  La responsabilità editoriale e i contenuti di cui al presente comunicato stampa sono a cura di CONSIGLIO REGIONALE VENETO

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