"Sesso, trentini impreparati"
Si ripete il successo della trasmissione di Radio Dolomiti «Qualcosa di personale». Oggi (ore 21) ospite in studio con il sessuologo e l’urologo una professionista sudamericana Paolo Perego: «In futuro tra gli ospiti un magistrato, un poliziotto, un transessuale, un omosessuale. È importante che di questi temi si parli anche a scuola»Le vostre domande via sms al 348-5140444
«Anche in Trentino continua ad esserci una notevole ignoranza sulle tematiche sessuali. Lo riscontro in ambito clinico: l'80% degli interventi che faccio come psicoterapeuta è di tipo pedagogico. In «Qualcosa di personale», programma che va in onda su Radio Dolomiti tutti i lunedì dalle ore 21 alle 23, io e Andrea Scardigli (urologo e andrologo) cerchiamo di invertire questa tendenza». Paolo Perego, psichiatra e sessuologo, ha accettato con entusiasmo l'invito di Corrado Tononi, direttore della più ascoltata emittente regionale ed ideatore della trasmissione in questione, di ripetere «Qualcosa di personale». Questa sera in studio ci sarà una prostituta sudamericana. «Con lei inizieremo un ciclo d'incontri con persone che, a vario titolo, hanno a che fare con la sfera della sessualità. Nelle prossime settimane verranno a trovarci un prete, un magistrato, un dirigente della Polizia postale, un transessuale, un omosessuale e un chirurgo specializzato nelle operazioni per il cambio di sesso». Come mai avete deciso, rispetto alla precedente edizione del programma, di invitare degli ospiti? «Crediamo che per capire determinati fenomeni come ad esempio quello legato alla professione più antica del mondo sia indispensabile dialogare senza filtri con gli interlocutori giusti. Parlare in diretta radiofonica con una prostituta significa, tra le altre cose, sapere quello che i trentini che ci vanno vogliono da una escort». Sulla piazza di Trento le lucciole hanno sempre più clienti. Stupito? «No. Viviamo in una fase dominata dalla spersonalizzazione della sessualità. Uno dei temi principali dal punto di vista clinico è la paura della prestazione. Ci troviamo di fronte alla crisi, enorme, del maschile che s'imbatte spesso in fallimenti incredibili. Per ovviare a ciò c'è chi decide di recarsi da una donna a pagamento. C'è, poi chi si rifugia su internet, nelle chat e nelle community, e interagisce con gente che non ha un nome e che non ha una faccia. Liberi dal timore di incorrere in una prestazione negativa sul web gli uomini esprimono al massimo la loro sessualità, che, però, a quel punto è autoerotismo». Nella prima edizione di «Qualcosa di personale» lei, Andrea Scardigli e il conduttore Gabriele Biancardi avete ricevuto centinaia di sms e di telefonate. Si aspettava un interesse così intenso? «In realtà temevo che si sconfinasse nella volgarità e nel banale. Non è avvenuto, mi sbagliavo. Visti i risultati credo proprio che ci fosse l'esigenza di avere un programma del genere. La radio è il mezzo ideale per simili iniziative. Basta poco per eliminare pregiudizi ed idee errate su tematiche insidiose come la masturbazione». Si dice che in zone chiuse, come il Trentino, dove l'influenza dell'educazione cattolica ha avuto un peso importante, l'approccio alla sessualità sia più difficile che altrove. È vero? «Sì. Questo ragionamento andrebbe in realtà esteso a tutta l'Italia. I condizionamenti derivanti dalla religione ci sono, eccome se ci sono». Educazione sessuale a scuola: serve? «Sarebbe fondamentale. Per adesso è portata avanti in modo assolutamente disomogeneo da istituto ad istituto, da città a città. Non si riesce di conseguenza ad avere un modello unitario per cui i ragazzi ricevano una formazione adeguata sia sulle tematiche del funzionamento sessuale sia su quelle più allargate al rapporto che i giovani devono avere con l'affettività. La sessualità in sé non assolve tutto il tema della relazione». Insieme a Paolo Perego, dicevamo, ci sarà anche Andrea Scardigli: «Fino dalla prima puntata di "Qualcosa di personale" - spiega il noto urologo - ci siamo imposti di controbilanciare la serietà degli argomenti con una certa leggerezza. È andata bene. Un grazie va a Gabriele Biancardi, a Corrado Tononi e a Miriana Detti, responsabile marketing dell'emittente». Scardigli cercherà di convincere i ragazzi e gli uomini a prendere maggiore familiarità con l'andrologo: «Per le donne andare dal ginecologo è normalissimo. I maschi invece faticano a farsi visitare da uno specialista in andrologia. La situazione un po' alla volta sta, comunque, migliorando». L'ultima parola a Corrado Tononi: «Ho voluto che nel palinsesto del lunedì serale venisse inserito un appuntamento che l'anno scorso ha tenuto incollato a Radio Dolomiti migliaia di trentini giovanissimi, adulti ed anziani. Insieme a Paolo Perego e ad Andrea Scardigli crediamo che questo progetto abbia un buon presente ma soprattutto un grande futuro».
Nicola Marchesoni