Dellai: «Resistere alla crisi e guardare oltre essa»

Il presidente della Provincia ha illustrato in Consiglio la manovra di assestamento del bilancio e pluriennale. Complessivamente il volume che potrà essere attivato nel 2009 dal settore pubblico provinciale risulta superiore a 2.444 milioni di euro, con una crescita di circa 210 milioni rispetto al corrispondente volume dell’anno 2008 (+9,4%) La relazione integrale di DellaiVota il sondaggio

"Dopo questa crisi - esordisce il presidente della Provincia autonoma di Trento - assisteremo ad una accelerazione dei processi: il mondo sarà connotato da maggiore competizione e non da maggiore protezionismo. Quindi siamo di fronte ad una sfida doppia: resistere alla crisi e nel contempo guardare oltre essa, per non essere penalizzati nella fase successiva".
Di qui la duplice natura di questa finanziaria: da una parte le azioni di emergenza, di natura straordinaria, non disgiunte però da obiettivi di medio-lungo periodo, orientati alla ripresa, alla coesione ed alla competitività.
Nelle prime pagine il documento (vedi allegato) analizza lo stato dell'occupazione, dei depositi bancari, degli acquisti immobiliari, l'andamento congiunturale delle imprese. Di seguito vengono sinteticamente illustrate le caratteristiche di una manovra articolata in quattro grandi aree (dal sostegno al reddito al nuovo welfare, dal reddito di garanzia al sostegno al diritto allo studio, dal sostegno alle imprese contro la recessione al riorientamento della spesa con un occhio particolare rivolto all'edilizia ed alla green economy per concludere con gli investimenti in nuove tecnologie, in ricerca ed innovazione). Fra le novità anche una misura per contrastare l'abbandono degli studi da parte dei giovani, consistente nell’assegnazione di una somma pari a 400 euro mensili ai figli di famiglie economicamente disagiate, che abbiano ottenuto un eccellente voto di maturità e che si iscrivono a un qualsiasi ateneo.
Complessivamente la manovra mobiliterà, in funzione anticongiunturale, un consistente volume di risorse pubbliche, pari a 850 milioni di euro nel 2009, per una quota superiore al 5% del PIL, attraverso uno sforzo eccezionale, ritenuto tuttavia giustificato e necessario per rilanciare la crescita.
L’effetto atteso sul PIL, stimato attraverso i modelli econometrici, è valutabile in circa il 2%. “Tutto questo sarà efficace solo se tempestivo – ha detto il presidente della Provincia – e a questo puntano i disegni di legge che accompagnano l’assestamento del bilancio 2009”. Si introdurranno pertanto procedure per semplificare, per definire e ridurre tempi (anche per i pagamenti da parte di Provincia e di enti e società collegate che dovranno avvenire entro 30 giorni).
Si parla poi di investimenti: complessivamente il volume che potrà essere attivato nel 2009 dal settore pubblico provinciale, con risorse direttamente o indirettamente mobilitate dalla Provincia, risulta superiore a 2.444 milioni di euro, con una crescita di circa 210 milioni rispetto al corrispondente volume dell’anno 2008 (+9,4%).
La relazione al bilancio è stata anche un’occasione per parlare del difficile confronto sul tema del Federalismo fiscale (“mai come adesso la nostra autonomia deve essere da tutti noi amata, considerata, difesa, anche dagli attacchi che sovente giungono dall’esterno”).
Ma questo non significa volersi chiudere, anzi: nella relazione è esplicito l’invito a rifiutare egoismi, intolleranze. “Non possiamo “fermare il mondo”, senza fare i conti con i cambiamenti che sono in atto – ha detto il presidente – perché al contrario le crisi si vincono rilanciando la disponibilità al
cambiamento, mettendosi ragionevolmente in discussione, ricostruendo ottimismo e fiducia in un futuro che, se vogliamo, può essere ancora positivo”.
Di qui il richiamo all’Anno europeo della creatività e dell’innovazione, il 2009 appunto, considerate
come competenze chiave per lo sviluppo personale, sociale ed economico”. In Trentino questi obiettivi si possono raggiungere attraverso l’istruzione e la formazione, la ricerca, la cultura ma anche le politiche per l’impresa a livello nazionale e regionale. “E’ questa la vera prospettiva contro la crisi, se non vogliamo rimanere prigionieri della paura, trasformando la recessione economica in una regressione culturale e civile”.
Creatività ed innovazione sono, dunque, le “vere misure anticrisi” che una comunità può mettere in campo in una fase come questa. E sono anche i veri pilastri di una politica economica territoriale che voglia puntare su uno sviluppo serio, duraturo, coerente con le caratteristiche del Trentino.
“Piattaforma produttiva”, cultura d’impresa, giovani, volontariato, patrimonio ambientale e storico sono alcune delle parole chiave evocate dal presidente della Provincia in chiusura di relazione dove non manca l’accenno al “capitale autonomistico” che è “costituito non solo dal nostro Statuto e men che meno solo dalle nostre finanze ma espresso soprattutto nella “costituzione materiale” e nella identità del nostro territorio, con tutte le sue plurali ricchezze di tipo linguistico e culturale” che la nuova Euroregione saprà valorizzare.
In molti passaggi della relazione si legge l’appello ad un impegno collettivo, sia quando si parla di “ripristinare il concetto nobile della politica”, sia quando si ricorda l’impegno della burocrazia chiamata a rivedere radicalmente il proprio modo di operare. “La Giunta riconferma la piena disponibilità a collaborare, nel rispetto dei ruoli, sia con l’opposizione sia con l’intera delegazione parlamentare: molte delle questioni aperte richiedono infatti capacità di dialogo e di lavoro comune. Ritengo tuttavia che sia necessario soprattutto riuscire a ricostruire un forte legame di fiducia con l’opinione pubblica e con le sue espressioni: ciò può avvenire attraverso un rapporto ispirato ai principi di lealtà, di sincerità e di
responsabilità. Per questa ragione ribadisco che la manovra proposta dalla Giunta offre certamente strumenti di sostegno e di accompagnamento sia sul fronte sociale che sul fronte economico ma nel contempo richiede maturità, generosità, responsabilità e forte spirito di appartenenza da parte
di tutti i cittadini. Questo è un tempo nel quale al Trentino non si può solo chiedere: bisogna anche dare!
Pur con l’umiltà e la prudenza di chi è consapevole dei grandi ed incerti cambiamenti del nostro tempo, possiamo dire che le istituzioni dell’autonomia sanno dove andare e quali percorsi intraprendere: sanno
però - perché essi siano efficaci - che serve un consenso attivo e la piena corresponsabilità di tutta la comunità”. (Pedrotti)

 

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