Dieci milioni agli artigiani
Dieci milioni di euro per garantire anche ad artigiani, commercianti, piccole imprese del terziario e industriali, la possibilità di ricorrere alla cassa integrazione, estendendo così i meccanismi di protezione sociale. In ballo ci potrebbero essere circa tremila posti di lavoro solo nel 2009. La possibilità di ricorrere alla cassa è prevista dal protocollo d'intesa sottoscritto ieri tra la Provincia e lo Stato Gli artigiani pagano le tasse? di Renzo Moser
TRENTO - La cassa integrazione in deroga per le piccole aziende di artigianato, industria e commercio è più vicina e potrebbe salvare, solo nel 2009, qualcosa come 3.000 posti di lavoro. La strada per arrivare ad aumentare la protezione sociale anche per settori che oggi non la possono applicare è stata tracciata ieri con il protocollo di intesa siglato tra la Provincia e lo Stato.
L'accordo prevede un primo finanziamento statale di 7 milioni di euro, che si aggiunge ai 500mila euro già stanziati nei giorni scorsi, e un ulteriore finanziamento provinciale pari a 3 milioni di euro per garantire la cassa integrazione a favore di coloro finora esclusi da tale trattamento. I lavoratori interessati sono quelli appartenenti ai settori artigiano, terziario, ma anche industriale, dipendenti di aziende che la normativa ordinaria esclude dall'applicazione della cassa integrazione. Cioè le aziende sotto i 50 addetti per il commercio e le imprese sotto i 15 dipendenti per gli altri settori. L'accordo con lo Stato, come detto, è solo il primo passo.
L'intesa rende ora possibile l'avvio della trattativa con le parti sociali per stabilire la ripartizione delle risorse fra i settori produttivi e la disciplina di questo nuovo strumento. Nell'accordo sono anche previsti specifici interventi di qualificazione o mantenimento della professionalità a favore dei lavoratori sospesi. L'intesa con sindacati e associazioni di categoria interessate dovrebbe essere firmata già domani e, secondo le stime, potrebbe portare a salvare 3.000 posti di lavoro nel 2009.
Ma cosa cambierà rispetto a oggi? Attualmente, le aziende artigiane e del commercio, ad esempio, hanno solo la possibilità di sospendere i lavoratori per 90 giorni con il 60% del salario e il versamento dei contributi figurativi previdenziali da parte dell'Inps. Con la cassa in deroga, per altri 4 mesi, ci potrà essere la possibilità di restare comunque in azienda per una parte della settimana lavorativa ave do diritto all'80% del salario e ai contributi per la pensione. «L'aspetto positivo della cassa in deroga - spiega Adriano Chinellato direttore dell'Ente bilaterale artigianato - è che il lavoratore rimane nel processo produttivo aziendale».
Gli artigiani pagano le tasse? di Renzo Moser