L'allarme di Bressan: «Basta discriminazioni»
L'arcivescovo di Trento, Luigi Bressan, ha lanciato ieri l'allarme sulla «discriminazione etnica, che il Signore non accetta». Un richiamo diretto all'attualità di questi giorni: «Di fronte ad una realtà multietnica - ha poi spiegato il vescovo - c'è un clima di intolleranza e di esclusione. Ma nella liturgia non c'è la parola straniero» Il punto di Pierangelo Giovanetti
TRENTO - Come sempre, è stata prima di tutto una grande festa la ventitreesima Maratona di primavera, marcia non competitiva di 6 chilometri e mezzo attraverso la città, organizzata dal Collegio Arcivescovile nell'ambito della festa della scuola cattolica trentina. Il tema di quest'anno era «Imparando ad ascoltare si impara ad aiutare». Giornata splendida, a differenza della pioggia di un anno fa, che peraltro non impedì neanche allora una grande partecipazione. Questa volta i «concorrenti» sono stati oltre tremila, da piccoli di pochi mesi ad anziani quasi novantenni. Il ricavato della manifestazione è destinato ad un progetto di solidarietà per bambini audiolesi in Brasile. Ma l'attualità di questi giorni ha fatto capolino prima ancora che nei discorsi delle autorità, nell'omelia del vescovo Luigi Bressan.
Commentando un brano degli Atti degli apostoli, Bressan sottolinea: «Il Signore non accetta la discriminazione etnica». E, a margine della manifestazione, conferma: «Il messaggio è rivolto al contesto attuale. Di fronte ad una realtà multietnica c'è un clima di intolleranza e di esclusione». (Articolo completo sull'Adige cartaceo)
Francesco Terreri