Profumeria ed esteticaabusive: maximulta
Senza autorizzazioni, attività ora sospesa. L’allarme di Carmela Ascione, responsabile di settore: «Attenzione anche a chi esercita la professione senza specializzazioni e mette gli annunci sui giornali»
TRENTO - Un negozio di articoli di profumeria e cura della persona con annessa attività di estetica è stato chiuso dalla polizia municipale di Trento perché abusivo. Alla titolare, una quarantacinquenne trentina, vengono contestati la mancanza di presentazione in Comune della dichiarazione di inizio attività di estetista e l'omessa comunicazione di vicinato per l'attività di vendita di prodotti per la cura del corpo e di bigiotteria. In tutto, la donna dovrà pagare quasi 7mila euro di multa. L'attività «Profumeria estetica da Beatrice» è stata aperta un paio di mesi fa in via dei Mille. Neppure due settimane dopo, la polizia municipale ha rilevato alcune difformità rispetto a quanto previsto dalla legge provinciale sull'apertura di attività commerciali. Per quanto riguarda la vendita al dettaglio di articoli di profumeria la titolare ha aperto il negozio senza presentare comunicazione (che è obbligatoria) al Comune di Trento. Il controllo è stato effettuato dalla Sezione commercio ed annona della polizia municipale che ha multato la titolare: 5.164 euro. Alla sanzione amministrativa è seguita l'ordinanza di cessazione dell'attività, firmata dal dirigente delle Attività economiche del Comune. Dunque, chiusura immediata del negozio. Anche per quanto riguarda l'estetica, la titolare ha omesso le comunicazioni previste dalla legge: accertato che all'interno dei locali di via dei Mille era possibile sottoporsi alle cure del corpo e che i clienti già c'erano, la polizia municipale ha verificato le carte. Mancava la dichiarazione di inizio di attività: dunque un altro abuso.
Se si vuole aprire uno studio di estetica le regole ci sono e vanno seguite. Lo sostiene Carmela Ascione, responsabile di categoria dell'Associazione artigiani di Trento e vicepresidente nazionale Confartigianato estetica. «Ci sono standard da rispettare per quanto riguarda i locali in cui si esercita la professione e solo il Comune può effettuare deroghe - spiega - fino a qualche anno fa c'era il controllo da parte dell'ufficiale sanitario, mentre oggi è il titolare che si assume la responsabilità con l'autodichiarazione. Ma le regole ci sono».
La presenza di un'attività abusiva di estetica in città stupisce Carmela Ascione. «Sono cose che non dovrebbero accadere, ma abbiamo la prova che evidentemente si verificano anche a Trento. Per fortuna esistono i controlli».
Ma la battaglia dell'associazione di categoria è soprattutto contro un'altra forma di illegalità: i professionisti abusivi, ossia coloro che si fingono estetisti senza avere alcuna specializzazione. L'allarme lo lancia ancora la presidente Ascione. «Purtroppo, come si può vedere dagli annunci sui giornali, c'è chi lavora in casa e si offre per massaggi o per la cura delle unghie. A volte si tratta di persone non qualificate, senza titoli, che credono di saper fare un massaggio dopo un corso di ventiquattr'ore. Come categoria non cerchiamo solo di difendere la figura professionale dell'estetista, ma soprattutto puntiamo alla tutela del cliente, dato che a Trento abbiamo la fortuna di avere l'élite delle scuole per estetiste con corsi di quattro anni».
La profumeria e l'estetica di via dei Mille potranno riaprire solo dopo le dovute comunicazioni da parte della titolare agli uffici comunali.