Folgarida Marilleva, scontro sul bilancio
Dietro all'esclusione di Funivie Madonna di Campiglio dal piano di salvataggio di Folgarida Marilleva non ci sono solo diverse valutazioni sul peso degli azionisti nella società solandra. Ieri, su questo aspetto, il presidente di Campiglio Alessandro Bleggi ha negato che la Spa rendenese stesse facendo una scalata ostile o un «assalto alla diligenza»
TRENTO - «Il nostro - scrive Bleggi - era un progetto di sistema tra le due valli». Ma c'è di più. La proposta Campiglio, che venerdì mattina sembrava stesse prendendo quota e poi invece è stata bocciata dalla Cooperazione, prevedeva un aumento di capitale di 17 milioni invece che 14, perché la stima di Campiglio sulla svalutazione del patrimonio di Folgarida, dopo le perdite dovute ad Aeroterminal, è del 50% invece che del 37%. Insomma, i conti che oggi arriveranno in assemblea, al centro congressi «Alla sosta dell'imperatore» di Folgarida, sarebbero sopravvalutati di almeno 6 milioni di euro. Per questo Campiglio voterà contro il bilancio. Folgarida al 31 dicembre 2008 chiude con una perdita di 85 milioni. La rivalutazione immobiliare di 45 milioni grazie alla norma Tremonti limita il rosso del patrimonio a poco meno di 3 milioni. La situazione patrimoniale al 30 giugno, anch'essa all'esame dell'assemblea, riporta il patrimonio in positivo grazie alla rivalutazione della partecipazione in Campiglio, che passa da 11 a 28 milioni, e all'ottimo risultato di periodo, con un fatturato della stagione invernale di 24 milioni (+14% sull'anno precedente) e un utile di periodo superiore ai 3 milioni. Alla fine, quindi, resta un capitale di circa 17 milioni, con una svalutazione rispetto ai 26 milioni precedenti di circa il 37%. Ma a Campiglio i conti non tornano, in particolare sulla voce imposte anticipate e sul rischio della vertenza con il socio Fondazione di Piacenza e Vigevano. Grazie alla perdita riportata a nuovo, infatti, nei prossimi cinque anni Folgarida risparmierà l'Ires sugli utili. Ma la valutazione del risparmio, 13,3 milioni, presuppone una stima di circa 50 milioni di utili lordi in 5 anni, 10 l'anno. «Decisamente una stima non prudenziale» è il commento della Spa di Campiglio. Inoltre, con la Fondazione Piacenza, socia di Funivie con il 9%, c'è una controversia perché vi era un patto di riacquisto della quota, per un valore di 5 milioni, su cui non c'è accordo. Ma questo rischio, in bilancio, è esposto per 714 mila euro. Per Campiglio, il patrimonio netto dopo la copertura delle perdite è di poco più di 10 milioni. Da qui la proposta: 17 milioni di capitali freschi, di cui 12 Campiglio e 5 Comuni, operatori e Coop, che si aggiungono ai 30 milioni di crediti convertiti, di cui 11 in azioni ordinarie, quelle che votano, e ai 10 milioni pregressi, metà in ordinarie e metà in privilegiate. Campiglio avrebbe avuto il 35%, il territorio il 18%, ma avrebbe potuto riacquistare il 5% di debiti convertiti delle Rurali, salendo al 23%, Valli di Sole, la holding dei Bertoli, il 17%. Un patto di sindacato del 75%. C'era l'opzione di vendita da parte dei Bertoli, ma a differenza del patto attuale, non ad un prezzo definito e, in prospettiva, la fusione tra Folgarida e Campiglio. «Che avrebbe costituito la prima società funiviaria italiana».
Francesco Terreri