Acciaieria di Borgo Olivi in linea con Pacher
Anche l'assessore all'Industria della Provincia di Trento la pensa come il vicepresidente. «L'impianto va chiuso e la Provincia potrebbe acquistare l'area di Borgo, con incentivi alla proprietà». Anche l'assessore alla sanità Ugo Rossi è concorde: «La Provincia deve fare la sua parte con gli strumenti a disposizione» L'intervista a PacherBernardi (Fiom): «Servono i fatti»Vota il sondaggio
BORGO VALSUGANA - L'assessore all'industria, Alessandro Olivi (Pd), e l'assessore alla salute e segretario del Patt, Ugo Rossi, si associano alle dichiarazioni rilasciate ieri dal vicepresidente della Provincia, Alberto Pacher, che in un'intervista all' Adige ha detto: «Dobbiamo pensare a un futuro senza l'Acciaieria di Borgo non perché inquina ma perché non c'entra più nulla con la Valsugana: sono convinto che si debba arrivare alla chiusura attraverso un processo negoziale con la proprietà, che la Provincia è pronta ad accompagnare». E l'assessore Alessandro Olivi cerca di dare subito concretezza a questo «processo negoziale» delineando come la Provincia potrebbe approcciare la proprietà dell'Acciaieria per convincerla a spostare la fabbrica altrove. «Dobbiamo sederci con loro - dichiara l'assessore all'industria - e se ci dicono che se ne può parlare dovremo individuare incentivi e soluzioni per dare all'imprenditore l'opportunità di fare l'investimento da un'altra parte, fuori dal Trentino». «Nel negoziato che intendiamo aprire - aggiunge Olivi - è ovvio che dovremo proporre qualcosa di significativo e la Provincia potrebbe mettere sul piatto l'acquisto dell'area, che ha un valore di pregio, come risarcimento. I tempi del confronto non saranno brevi né sarà facile ma dobbiamo inziare a parlarne adesso come dice Pacher per arrivare a una reindustrializzazione innovativa su quell'area, che io ritengo sia vocata per l'industria, lo dobbiamo anche ai 120 dipendenti dell'Acciaieria, lavoratori che ho incontrato e che hanno sempre mostrato molta dignità e buon senso. Noi non vogliamo chiudere una fabbrica, vogliamo lavorare per costruire un nuovo futuro industriale per quel sito, d'intesa con la comunità locale con la quale vogliamo sederci intorno a un tavolo». L'assessore alla salute, Ugo Rossi , non solo condivide le parole di Pacher ma ricorda: «Sono stato il primo a parlare di chiusura dell'Acciaieria. Dal punto di vista della salute pubblica i tecnici ci dicono che gli allarmi sono ingiustificati, ma noi facciamo un discorso che riguarda il modello di sviluppo della Valsugana ed è un ragionamento che in primis spetta al territorio. Se così sarà, la Provincia dovrà fare la sua parte con gli strumenti di accompagnamento di cui dispone».
Luisa Maria Patruno
(leggi l'articolo completo sull'Adige in edicola)
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