Ledro: su 14 barche 11 non in regola
Non potendo portare la loro motovedetta - la CC264 - su per il tunnel della Val di Ledro, i carabinieri della squadra nautica rivana hanno pensato bene di usare un gommone per scandagliare le acque del lago di Ledro nell'ultima domenica di giugno. E la loro intuizione - che non ha precedenti almeno recenti - ha portato a frutti imprevedibili. Delle 14 imbarcazioni controllate domenica ben 11 sono risultate in qualche modo non in regola DAVIDE PIVETTI
EDRO - Non potendo portare la loro motovedetta - la CC264 - su per il tunnel della Val di Ledro, i carabinieri della squadra nautica rivana hanno pensato bene di usare un gommone per scandagliare le acque del lago di Ledro nell'ultima domenica di giugno. E la loro intuizione - che non ha precedenti almeno recenti - ha portato a frutti imprevedibili. Delle 14 imbarcazioni controllate domenica ben 11 sono risultate in qualche modo non in regola. Si tratta, ovviamente, di piccoli scafi da diporto. Il frequente saliscendi dei livelli del bacino (in passato si misuravano in decine di metri) e le stesse dimensioni del lago ledrense non permettono l'utilizzo di barche a vela di grandi dimensioni.
Nella maggior parte dei casi si tratta quindi di scafi di cinque, sei metri. Ciò nonostante anche gli scafi di ridotte dimensioni devono ottemperare ad alcune norme che ne regolano la circolazione in acqua, prime tra tutte quelle relative alla responsabilità civile verso terzi. L'assicurazione non è quindi un optional. Ed invece la maggior parte delle irregolarità riscontrate dai militari dell'Arma in trasferta ledrense, riguardano proprio la copertura assicurativa dei natanti. I diportisti controllati non avevano con loro i documenti assicurativi, oppure ne avevano di non in regola. In un caso i carabinieri hanno fermato una barca che circolava con un motore fuori bordo privo di assicurazione. Il motore ovviamente è stato sequestrato. In altri sette casi a bordo delle imbarcazioni non è stato trovato alcun documento. I militari dell'Arma, come già fanno quasi quotidianamente sul Garda, hanno anche verificato le dotazioni di sicurezza di bordo: salvagenti in numero adeguato alle capacità di carico delle barche, estintore quando necessario.
I controlli proseguiranno anche in futuro con una certa cadenza. Il fatto che il lago di Ledro abbia un traffico nautico decisamente più contenuto rispetto al Garda non significa che le norme di sicurezza possono essere eluse. Tra l'altro, con l'arrivo della stagione più calda, anche in Val di Ledro il turismo assume una connotazione più balneare e la presenza di bagnanti e natanti nelle stesse acque va regolamentata severamente per evitare pericoli per gli uni e per gli altri.