Primo giorno di ticketIncassati 500 euro
Primo giorno di ticket al pronto soccorso del S. Chiara e nelle casse dell'Azienda sanitaria sono entrati 500 euro. Il primo ticket da 50 euro è stato applicato alle 3 di notte a un «codice verde». La nuova «tassa» non ha avuto un effetto deterrente sugli accessi: ieri sono stati 137 contro i 126 del 1° ottobre 2010FABIA SARTORI
I nuovi ticket al Pronto soccorso paiono non frenare i trentini. Nel primo giorno di applicazione le file non si sono assottigliate. Dalla mezzanotte di ieri ai pazienti classificati con «codice bianco» e «codice verde» è richiesto di pagare 50 euro oltre al dovuto (25 euro per i bianci e nulla per i verdi) nel caso in cui debbano ricorrere a consulenze specialistiche o prestazioni diagnostiche. Il primo esborso all'ospedale S. Chiara è avvenuto alle 3.13 precise per un totale di 50 euro: si è trattato di un codice verde poiché - nel caso del bianco - il totale da versare sarebbe stato pari a 75 euro. Da una stima eseguita alle 17 di ieri, ad 11 pazienti è stato richiesto il pagamento del ticket, tra cui si devono contemplare due casi d'insoluto motivati dai titolari che non avevano soldi con sè. In totale, quindi, nove riscossioni, tra cui due codici bianchi per 75 euro e ben sette verdi ciascuno del valore di 50 euro. Una somma di 500 euro.
Pare, inoltre, che non vi sia stata una grossa diminuzione negli accessi: a fronte delle 126 presenze al triage riscontrate il 1 ottobre dello scorso anno, l'accettazione amministrativa del pronto soccorso ne ha conteggiate 137, a 71 delle quali è stato attribuito un codice verde mentre sole 28 sono state classificate come bianco (le rimanenti sono da suddividere tra rosso e giallo). Salta all'occhio, sia per i codici verdi che per quelli bianchi, una percentuale di pagamenti, rispetto agli accessi totali, esigua: nel primo caso (7 su 71) si rileva quasi un 10% mentre nel secondo (2 su 28) risulta circa un 7%. Alla luce dei numeri riportati rimane lontana, almeno per ora, la media di circa 300 accessi quotidiani con punte di particolare rilievo per lo più nelle giornate di sabato, domenica e lunedì. «Ovviamente - sottolinea il primario del pronto soccorso del Santa Chiara Claudio Ramponi - sarà necessario del tempo per instillare nei cittadini la buona pratica di rivolgersi al pronto soccorso solamente in condizioni di reale necessità, evitando di bypassare completamente le altre strutture sanitarie a loro completo servizio (medici di base, guardia medica, prenotazioni al Cup): probabilmente si potrà operare un ragionevole confronto tra il mese di ottobre 2011 e lo stesso del trascorso 2010».
In fondo, l'obiettivo principale è proprio quello di ridurre la percentuale di codici bianchi e verdi, rispettivamente - a detta di Ramponi - del 20% e del 60% sugli accessi totali, dirottandoli verso soluzioni più adeguate. «Tra gli indubbi vantaggi - prosegue - è facile comprendere come il qualificato personale del pronto soccorso potrà dedicarsi alle effettive emergenze, continuando a gestire al meglio le urgenze meno critiche che diminuiranno in numero ma certamente non in importanza». In quale maniera si modificano le modalità d'accesso a fronte del pagamento del ticket? Praticamente, se escludiamo l'esborso monetario, in quasi nulla: una volta accettato, al paziente viene attribuito un codice. Nel caso di verde o bianco, a seconda del tipo i prestazioni sanitarie richieste durante la permanenza in pronto soccorso e della particolare patologia presentata dal paziente (in cui si comprende la causa che l'ha generata e da quanto tempo si protrae il disagio), l'interessato può essere invitato a pagare il ticket: il pagamento può avvenire presso l'accettazione amministrativa in contanti oppure con bancomat o carta di credito dalle 8 alle 22. Nella fascia notturna è disponibile una cassa automatica in sala d'attesa. È bene ricordare che il mancato pagamento comporta l'impossibilità di ottenere la documentazione medica prodotta in pronto soccorso.