Domani il «venerdì palindromo»
Domani sarà un giorno molto particolare, da far accapponare la pelle dei superstiziosi molto più che il classico «venerdì 13»: infatti alle 11, 11 minuti e 11 secondi di venerdì, 11-11-11, si realizzerà un lungo palindromo fatto del numero 1. Il giorno palindromo è una data del calendario che, scritta in numeri gg/mm/aa, ha una perfetta simmetria nella lettura, ovvero si può leggere sia da sinistra verso destra sia se da destra verso sinistra
ROMA - Domani sarà un giorno molto particolare, da far accapponare la pelle dei superstiziosi molto più che il classico «venerdì 13»: infatti alle 11, 11 minuti e 11 secondi di venerdì, 11-11-11, si realizzerà un lungo palindromo fatto del numero 1. Il giorno palindromo è una data del calendario che, scritta in numeri gg/mm/aa, ha una perfetta simmetria nella lettura, ovvero si può leggere sia da sinistra verso destra sia se da destra verso sinistra. Nel caso di venerdì prossimo, che, secondo quanto riferisce il giornale britannico The Guardian, sembra addirittura sia una data presa d'assalto per cerebrale matrimoni e altri eventi, avremo un 11-11-11, che alle ore 11 e 11, farà un palindromo a 12 cifre.
Non ne avremo altri simili per i prossimi 100 anni. Altri palindromi recenti sono stati il 10 ottobre dello scorso anno alle 10 e 10 (10:10 del 10-10-10); un altro si é verificato alle ore 01:01:01 del 01-01-01. Ma il palindromo del prossimo venerdì ha ispirato e dato il titolo addirittura a un film, horror, del regista Darren Lynn Bousman e sembra che, per chi ci crede certo, questa data voglia dire qualcosa e che il numero 11 11, classica cosa da film horror, sarebbe in grado di mettere in contatto gli uomini con il mondo del soprannaturale. D'altronde la «leggenda urbana» della fine del mondo è antica quanto l'uomo. Alcuni prevedono che sarà l'11/11/11, altri il 12/12/12 o il 21 dicembre 2012. Quando si parla di fine del mondo, apocalisse e giorno del giudizio le previsioni e profezie si sprecano, ma la loro credibilità e veridicità è tutta da dimostrare. Come quella relativa all'anno prosismo, il 12/12/12, che secondo l'opinione popolare sarebbe la data prevista dai Maya nel loro calendario. Sbagliato. Tutto è nato con Cristoforo Colombo ed equivoci e interpretazioni errate fiorite sui suoi scritti, come hanno dimostrato alcuni antropologi dell'università del Kansas in uno studio presentato al IX Simposio internazionale di Archeostronomia a Lima. Tutto ebbe inizio agli albori del XXVI secolo, con una combinazione di profezie astrologiche e bibliche per spiegare il nuovo millennio. Dopo aver scoperto il Nuovo Mondo, Cristoforo Colombo si convinse che l'aver scovato la terra più remota avrebbe condotto la Spagna alla riconquista di Gerusalemme, facendo avverare la fine del pianeta descritta nel «Libro della Rivelazione».
E per corroborare le sue convinzioni scrisse un suo libro delle profezie, che includeva una sua intervista al leader Maia, fatta nel 1502. E sarebbe stato proprio questo riferimento, spiega l'antropologo John Hoopes, ad aver dato adito alle successive speculazioni e congetture di esploratori e missionari, spingendo indirettamente eccentrici e studiosi a collegare gli antichi Maya, prima di ogni contatto con gli Europei, con le credenze popolari astrologiche e religiose del 1500. Equivoci e distorsioni sono poi rifioriti a ogni revival d'interesse per la cultura Maya. «Le credenze sulla fine del mondo sono presenti in molte culture antiche - spiega Hoopes - ma sono diventate una parte fondamentale dei tempi moderni. Astrologia, tavole Ouija, sedute spiritiche, pseudoscienze e extraterrestri trovano terreno fertile in molte parti d'America. Ma tutti questi pensieri magici - conclude Hoopes - aiutano solo a perpetuare miti e credenze che non hanno alcuna base scientifica, come questo del 2012».