Tagli a pronto soccorso Helfer chiama i sindaci
Dalle 14 di sabato, la domenica e nei giorni festivi al Punto di primo intervento di Mezzolombardo sarà presente solo la guardia medica che deve fare anche le visite a domicilio. Con la nuova organizzazione per l’assessore alla salute Ugo Rossi e il direttore dell’Azienda sanitaria non sarebbe cambiato nulla. Annamaria Helfer: «Dobbiamo attivarci per assicurare ai cittadini un servizio indispensabile»
MEZZOLOMBARDO - Se il presidente della Comunità di valle, Gianluca Tait , non ritiene che vi sia ragione di preoccuparsi per la modifica dell'orario del Punto di primo intervento, per il sindaco di Mezzolombardo, Anna Maria Helfer , sussistono motivi sufficienti per riunire i sindaci e fare il punto della situazione. Ormai è noto: dal primo ottobre, nei giorni feriali non cambia nulla e viene mantenuto il solito orario di apertura (dalle 8 alle 20). Ma il sabato, dalle 14 in poi, resterà solo la guardia medica e idem per la domenica e per tutte le altre giornate festive, con la presenza, in via del tutto eccezionale, di un infermiere, tra le 8 e le 12. Sicché il sabato e la domenica pomeriggio, se la guardia medica è impegnata in visite a domicilio, il centro resterà chiuso.
«Avevo appreso la notizia di questo cambiamento dal vostro giornale - premette il sindaco Helfer - e mi sono attivata per chiedere un incontro urgente con l'assessore provinciale alla sanità, Ugo Rossi . Richiesta che l'assessore ha prontamente raccolto e l'incontro, al quale ha partecipato anche il direttore generale dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari, Luciano Flor , è avvenuto la scorsa settimana».
Non le hanno detto che la guardia medica esercita la sua attività senza supporto infermieristico? «Forse ci siamo capiti male, perché mi era stata assicurata l'apertura del Punto di primo intervento per tutti i sette giorni della settimana; quindi non sarebbe cambiato nulla ed io mi son detta d'accordo sull'ottimizzazione delle risorse umane, purché rimanga erogato lo stesso servizio al cittadino».
Che le hanno detto, esattamente? «Che rimangono sempre i tre medici, avvicendati in turni, nelle giornate feriali, mentre il sabato e la domenica la continuità è garantita dalla guardia medica. Intendevo, però, che la presenza del personale infermieristico non fosse ridotta. Ora approfondirò quest'aspetto perché, in effetti, mi era stato assicurato che non sarebbe cambiato nulla. Ma, come dite voi: se la guardia medica esce per una visita a domicilio, chi garantirà questa continuità?».
La Comunità di valle è stata tirata in causa e accusata di disinteressarsi della questione dalla Lega Nord. Anche il presidente della Cdv, Gianluca Tait , si è precipitato dall'assessore Ugo Rossi ed ha ottenuto le stesse garanzie, non ritenendo necessario convocare i sindaci per discutere la questione. «Mi spiace che il presidente Tait abbia assunto questa posizione, ma ritengo che questo sia, invece, un argomento che dovrà essere affrontato dai sindaci».
Pertanto lei, come presidente del collegio dei sindaci rotaliani, intende, convocare la riunione? «È opportuno trovarsi a breve per fare un quadro generale della situazione. Aspettavamo di sapere quando sarebbero partiti i lavori ma, come ben noto, il ricorso al Tar di una cordata di imprese esclusa dalla gara, farà slittare i tempi. Questo ritardo, però, non è colpa di nessuno. Invece, se il servizio di primo intervento non avrà la continuità che ci è stata garantita nell'incontro della scorsa settimana con assessore e responsabile dell'Azienda sanitaria, con gli altri sindaci dovremo capire come attivarci per assicurare ai cittadini la presenza costante sul territorio di un servizio indispensabile per tutti».