Valle dei Laghi: gioco, rischia il 7% dei giovani
Il 63,4% dei giovani tra i 18 e i 29 anni della Valle dei Laghi hanno giocato d'azzardo, almeno una volta, nel corso dell'anno e il 7,4% è a forte rischio di dipendenza. Sono questi due dei tanti dati emersi dalla ricerca «Una valle in gioco - osservatorio sui bisogni 2012» presentata ieri sera a Calavino nell'ambito della Settimana della Cooperazione organizzata dalla Cassa rurale Valle dei Laghi e coordinata dal responsabile marketing Massimo Bridarolli
VALLE DEI LAGHI - Una ricerca dettagliata realizzata da un gruppo di giovani della valle: Federica De Tisi, Stefano Crosina, Anna Marchesoni, Stefania Michelotti, Michele Morandi e Valentina Pagliani con il coordinamento del professor Carlo Buzzi e del dottor Alberto Zanutto del Dipartimento di sociologia dell'Università di Trento. Il fenomeno del gioco d'azzardo è ormai entrato a far parte della vita quotidiana anche di coloro che non giocano perché comunque conoscono qualcuno che gioca. Il campione preso in esame di ragazzi tra i 18 e i 29 anni è assai rappresentativo con 361 intervistati e pari al 25,9% dei residenti in valle e suddivisi per residenza, titolo di studio, condizione professionale, con chi vive e reddito. Ecco alcuni dei dati più significativi.
I giovani e il gioco.
Il 78,9 ha giocato almeno una volta nella loro vita. Nel 2012, il 63,4 ha giocato almeno una volta. I giocatori si differenziano in una scala di tipologie che vanno dal «non giocatore in assoluto» pari al 21,1% al «giocatore persistente» colui il quale ha giocato almeno 10 volte nel corso dell'anno che corrisponde al 17,5%. Da sottolineare in questo caso che il gioco può concentrarsi in alcuni periodi mentre in altri è quasi assente. Dai dati della ricerca i «giocatori abituali» (almeno una volta alla settimana) sono il 10,4%.
Quanto viene speso.
Il 2,7% dei «giocatori abituali» spende più di 40 euro alla settimana, il 51,4% meno di 10 euro e il 45,9 tra 10 e 40 euro.
Giochi più...giocati. Il gratta e vinci supera di gran lunga tutti gli altri. Viene giocato dal 58,9% del campione mentre al secondo posto c'è il superenalotto con il 34,6% e sul gradino più basso del «podio» le slot machines con il 32%.
Identikit del giocatore.
Chi sono giocatori? Dalla ricerca si rivela che è prevalentemente maschio, tra i 18 e 21 anni, poco istruito, lavoratore, autonomo dai genitori e con un certo reddito a disposizione.
La percezione e l'aiuto. Come viene percepito il problema del gioco d'azzardo? Per il 52,7% rappresenta un grave problema sociale e dovrebbero essere proibiti alcuni giochi; l'11,5% lo considera un problema ma inutile proibirli «perché ci sono sempre stati». Per il 22,9% il gioco è un problema solo se si eccede e basta quindi una prevenzione sull'abuso. Gli intervistati poi per il 61,4% ritengono immorale che lo stato speculi promuovendo il gioco d'azzardo.
Per quanto riguarda infine gli strumenti di aiuto per guarire dalla patologia del gioco, solo il 29% degli intervistati «saprebbe consigliare un giocatore a chi rivolgersi se avesse bisogno di aiuto». E su questo bisognerà lavorare in futuro accanto ad un'incisiva prevenzione.