L'allarme del S.Pancrazio «Alcolismo femminile in aumento»
Laura Liberto dirige il reparto di riabilitazione alcologica dell'ospedale San Pancrazio, ad Arco. In 15 anni di lavoro in corsia ha assistito ad un netto cambio di tendenza. «Una volta i nostri pazienti erano persone mature, e le donne erano davvero pochissime - ha detto di fronte alla platea - mentre oggi notiamo un notevole aumento delle presenze femminili, a partire dai 25 anni in su»
ARCO - Chiedere aiuto, chiederlo presto, e chiederlo insieme a tutta la famiglia. Perché l'alcolismo, soprattutto femminile, è ancora un argomento tabù, e forse anche a causa della difficoltà di parlarne è un fenomeno in aumento. Per il ciclo «Dedicato alla donna», organizzato dal Comune di Arco, nella sala auditorium di Palazzo Panni si è parlato della dipendenza dall'alcol, in una conferenza, tenuta dalla dottoressa Laura Liberto, che ha trattato il problema dal punto di vista femminile.
Laura Liberto dirige il reparto di riabilitazione alcologica dell'ospedale San Pancrazio, ad Arco. In 15 anni di lavoro in corsia ha assistito ad un netto cambio di tendenza.
«Una volta i nostri pazienti erano persone mature, e le donne erano davvero pochissime - ha detto di fronte alla platea - mentre oggi notiamo un notevole aumento delle presenze femminili, a partire dai 25 anni in su». Un'inversione di tendenza che si può spiegare con l'adozione da parte delle donne di modi di consumare l'alcol che un tempo erano solo ed esclusivamente maschili.
Come per il fumo, anche l'alcol si è diffuso tra le donne giovani sfruttando il cavallo di Troia dell'emancipazione e grazie una nuova modalità di assunzione, fuori dai pasti, tipica dei Paesi del Nord Europa.
Se infatti il consumo di alcol pro capite è diminuito del 33% nel giro di 30 anni, resta il fatto che dal 2001 al 2010 l'Istat ha calcolato nelle donne un aumento del 34% sul consumo di alcol fuori dai pasti, a fronte di un +13% maschile. «Prima per le donne bere in pubblico era sconveniente, - spiega la dottoressa - oggi è una forma di emancipazione.
Le donne di una certa età però bevono tra le mura domestiche, e questo rende più difficile intervenire in fase precoce». Le donne sono decisamente le più vulnerabili ai problemi legati alla dipendenza dall'alcol.
Metabolismo, struttura e ormoni rendono le ragazze i soggetti più sensibili agli effetti del bere. Dall'infertilità ai problemi di fegato, cuore, psiche: l'alcolismo porta con sé diverse patologie e, in caso di gravidanza, il feto rischia gravi malformazioni.
Gli effetti possono essere devastanti se l'abuso di alcol dura nel tempo ma anche, e forse perfino di più, se avviene solo una volta ogni tanto. Insomma, la sbronza del sabato sera non è per nulla meno innocua dell'abitudine al bicchiere. «La prevenzione è fondamentale: il Comune sta lavorando con le strutture sanitarie per entrare nelle scuole con l'educazione«, ha detto l'assessore alla salute Renato Veronesi in apertura dell'incontro. L'alcolismo va combattuto dunque sul fronte della prevenzione e su quello dell'intervento precoce.
«Chiedere aiuto senza paura, perché uscirne, con l'assistenza di personale specializzato, è possibile - ha detto Laura Liberto - Non bisogna mai pensare di essere da soli».
Ci sono dappertutto
Dopo un primo periodo di sperimentazione, il Pum, piano urbano della mobilità approvato dal consiglio comunale di Arco, sta diventando realtà. Con tutti i nuovi limiti orari nelle vie del centro (le famose zone «trenta all'ora») e l'installazione degli «speed chek», qualcosa di più di semplici dissuasori di velocità visto che, se controllati da agenti, possono far scattare salate multe ai trasgressori
Nel combo realizzato da Stefano Salvi di Fotoshop Professional tutti i punti «a rischio» (per chi pigia sull'acceleratore) ad Arco e nelle frazioni. Anche se molti utenti della strada già contestano queste novità