Fbk, esclusa la rettrice de Pretis
La Fondazione Bruno Kessler chiude le porte all'università e alla sua rettrice, Daria de Pretis. Il cda di Fbk, su proposta del suo presidente Massimo Egidi, ha votato una modifica di un certo peso dello statuto. Viene cancellato, in sostanza, il rappresentante dell'ateneo nel «board» della stessa Fbk. E visto che quel rappresentante era il rettore, dalla sede del rettorato le reazioni non si sono fatte attendere. I rapporti tra ateneo e FBK, d'altra parte, non sono mai stati facili. Si vedrà se la delibera è l'inizio di un braccio di ferro, o semplicemente un'esclusione
La luna di miele è finita. O forse non è mai iniziata. Era l'1 aprile quando Daria de Pretis, fresca rettrice dell'Università di Trento, intervistata dall'Adige, sulla spinosa questione dei rapporti con Fbk, quindi con la Provincia - che, assieme al rettore uscente Davide Bassi e al presidente dell'ateneo Innocenzo Cipolletta, ha promosso la riforma dell'accademia trentina - dichiarava: «Penso che il rapporto con la fondazione sarà di reciproco rispetto. Con il presidente Massimo Egidi (che dell'Università è stato timoniere per due mandati,ndr) mi sono trovata sulla stessa lunghezza d'onda».
Ma il mare da settimane è in burrasca. Su proposta di Egidi il consiglio di amministrazione di Fbk ha votato la modifica dello statuto della fondazione: una modifica non da poco, visto che - nella sostanza - prevede che nel cda non possa più sedere un rappresentante dell'ateneo. E siccome fino ad ora quel rappresentante era il rettore, quel tratto di penna comporta l'estromissione della Magnifica rettrice in carica. Una normale operazione di make-up scientifico, potrebbero dire nel principale polo della ricerca trentina, anche alla luce della riforma in chiave provinciale dell'accademia. Come dire: visto che nel nuovo cda dell'ateneo Fbk non è rappresentata e visto che tanto ormai a decidere è Piazza Dante, che nel cda della fondazione ci siano solo i rappresentanti della Provincia. Questa, dunque, la «lettura collinare» (la sede principale della Fondazione Kessler) degli eventi. Ma c'è che invece chi vede la decisione come un impallinamento in piena regola. Ma di farsi impallinare la rettrice - docente di diritto amministrativo e avvocato - non ha nessuna voglia. Se la decisione è del marzo scorso, il 17 maggio de Pretis si è fatta sentire, esponendo le sue ragioni.
Il rischio è che il braccio di ferro fra istituzioni (oggi si tiene una nuova seduta del cda di Fbk) si trasformi in un vero e proprio incidente diplomatico, con ripercussioni anche sul piano politico. Nessuno dimentica che in ottobre si vota per l'elezione del nuovo governo del Trentino e che la riforma in chiave provinciale, voluta fortemente dall'ex presidente Lorenzo Dellai e dalla sua giunta (una fetta della quale si candida alla primarie del centro sinistra autonomista), è stata descritta anche come un'occasione per intersecare ateneo e centri di ricerca provinciali. La modifica dello statuto - ricordiamo - necessita di un via libera della giunta provinciale. Quindi, in caso di escalation , con dimissioni (è una delle ipotesi che circola nei palazzi della politica) del presidente Egidi - se non dovesse passare la sua linea - o della rettrice de Pretis, in caso di siluramento, ci sarebbero non pochi imbarazzi, visto che il sistema trentino della ricerca viene indicato come il fiore all'occhiello di un Trentino che ha investito non poche risorse economiche in innovazione.