Testamento biologico, la legge non passa

Il Consiglio provinciale, in un clima ormai pre-elettorale iniziato già la scorsa settimana, in cui l'ostruzionismo e le iniziative personali trovano ampio spazio, non riesce praticamente ad approvare nulla. Se si eccettua la legge relativa al consiglio dei giovani, nell'ultima sessione sono stati costretti al rinvio i disegni di legge sugli asili nido, martedì, e quello sul testamento biologico

consiglio provincialeTRENTO - Il Consiglio provinciale, in un clima ormai pre-elettorale iniziato già la scorsa settimana, in cui l'ostruzionismo e le iniziative personali trovano ampio spazio, non riesce praticamente ad approvare nulla. Se si eccettua la legge relativa al consiglio dei giovani, nella sessione chiusasi ieri sono stati costretti al rinvio i disegni di legge sugli asili nido, martedì, e quello sul testamento biologico, che è stato bloccato per gli interventi contrari e ostruzionistici di parte della minoranza. Sospesa anche la proposta sull'assistenza spirituale. Si torna in aula il 29 del mese, ma solo per la finanziaria.
 
Il Consiglio, insomma, ha speso l'intero pomeriggio nella discussione dei disegni di legge sul consenso informato (testamento biologico), il cui esame è soggetto a tempi non contingentati. Una discussione definita "sterile" dalle minoranze, che hanno espresso una totale chiusura, per un dissenso nel merito, ma anche perché il Consiglio provinciale non sarebbe legittimato a legiferare in materia.
 
I lavori si sono conclusi con un nulla di fatto ed ancora numerosi consiglieri di maggioranza e minoranza prenotati per intervenire: la proposta sarà rinviata a settembre. Si vedrà allora se la maggioranza riterrà opportuno ritirarla o se riserverà le ultime ore di lavoro della legislatura a questo o ad altro tema. La tornata di fine luglio, infatti, sarà interamente dedicata alla discussione della manovra di bilancio. Restano ancora in calendario le giornate del 3,4,6 e 9 settembre.
 
Successo ha avuto con 23 voti a favore e due astenuti (Marco Sembenotti della Civica e Rodolfo Borga del Pdl) il disegno di legge 385 proposto da Roberto Bombarda dei Verdi per modificare la legge 7 del 2009, con cui era stato istituito il «Consiglio provinciale dei giovani». 
 
Due sono le novità introdotte anche grazie a un emendamento proposto dall'assessore alla scuola Marta Dalmaso: dell'organismo previsto dalla legge potranno far parte ragazzi di età compresa fra 14 e 21 anni e non più fino a 19 anni; in secondo luogo si riconosce ai componenti del consiglio provinciale dei giovani il rimborso delle spese nella misura stabilita dalla normativa provinciale in materia di organi collegiali. Inoltre la Provincia potrà finanziare le attività del consiglio provinciale dei giovani a valere sul fondo per la qualità del sistema educativo previsto dall'articolo 112 della legge provinciale sulla scuola.

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